Dal 27 febbraio al 3 giugno, al Palazzo della Ragione si potranno ammirare per la prima volta nella nostra città, unica tappa italiana di un tour internazionale iniziato a Vienna, le collezioni del Gruppo Unicredit. Unicredit espone circa 80 pezzi dei 60mila posseduti, provenienti da tutti gli istituti che lo hanno costituito in Italia, più le integrazioni della tedesca HypoVereinsbank e di Bank Austria, oltre a 8 capolavori di Fondazione Cariverona, che possiede una delle raccolte del Novecento italiano più importanti del paese, ricca di 600 opere: un patrimonio destinato ad accrescersi ulteriormente nel tempo con gli acquisti di una fondazione, la Domus, appositamente creata a tale scopo. [//] La mostra, intitolata”PastPresentFuture-Le collezioni Fondazione Cariverona e Unicredit Group: arte per la città”, promossa da Unicredit Group e Fondazione Cariverona con la collaborazione e il patrocinio del Comune scaligero, la curatela di Walter Guadagnini e l’allestimento di Stefano Gris, spazia attraverso quattro secoli di arte europea, ripercorsi per temi articolati in sette sezioni (visibili anche sul sito www.artcollection.unicreditgroup.eu). L’esposizione si apre con uno dei capolavori della scultura italiana del XX secolo, la celebrata “Donna che nuota sott’acqua” (1941-42) di Arturo Martini, acquistata dalla Fondazione nel 2005. Tra le altre opere “veronesi”, da segnalare “Barene a Burano” di Gino Rossi, due capolavori di Alberto Savinio e Giorgio Morandi, nonché l’imponente “Varsavia”, del 1960, di Emilio Vedova. La prima sezione, “On classics”, dopo la nuotatrice di Martini, pone in relazione opere di contemporanei, come Candida Höfer, Olivo Barbieri, Giulio Paolini, con maestri del passato, quali il bambocciate Van Bloemen, il “pictor classicus” De Chirico, suo fratello Alberto Savinio e il decadente Makart. Si passa quindi a “Object of Desire”, dove un’installazione di Tony Cragg dialoga con una grande composizione di Recco, e quattro collage di Kurt Schwitters con i famosi “Flowers” di Andy Warhol e una “Natura morta” di Morandi. Si prosegue con “Sublime and Picturesque”, che esibisce interessanti pezzi dal ’600 a oggi, e “Metropolis”, composta da opere di importanti fotografi contemporanei, come Andreas Gursky Massimo Vitali, Gabriele Basilico, Fischi & Weiss, Philip-Lorca di Corcia, Wolfgang Tillmans, Vincenzo Castella, Francesco Jodice, che indagano e sviluppano il rapporto tra l’individuo e gli spazi urbani. Segue “On Geometry”, con opere di Imi Knoebel, Gerwald Rockenschaub, Ghada Amer e altri. “Body Talk” e “Face to Face” raccolgono rappresentazioni del corpo e del volto, tra cui un capolavoro di Antonio Donghi e una fotografia di Valie Export, protagonista della Body Art viennese, la splendida “Psiche abbandonata da Amore” di Dossi e le fotografie di E.J.Bellock, il magnifico “Ritratto di gentiluomo” di Savoldo e i volti anonimi ritratti dal giovane artista austriaco Hans Schabus, la rarissima “Testa del Battista presentata a Erode” di Baglione e la fotografia di Trude Fleischmann della maschera mortuaria di Alban Berg. Interessante inoltre l’accostamento tra una fotografia di Heinrich Kühn, rappresentante di primo piano del pittorialismo di inizio secolo, e una magnifica tela di Cagnaccio di San Pietro proveniente dalla Fondazione Cariverona, entrambe incentrate sul tema dello specchio, della riflessione. La mostra si chiude con due monumentali lavori di Gerhard Richter e Emilio Vedova, nei quali il corpo dell’artista e la sua gestualità sono protagonisti in un’affascinante traduzione pittorica del linguaggio del corpo. Alcune delle opere in mostra vengono da prestigiosi musei, ai quali sono state concesse in prestito permanente per la pubblica fruizione. Pregevole, inoltre, il catalogo a cura di Walter Guadagnini, edito da Unicredit Group.
Franca Barbuggiani