Nel 2010, 48 capoluoghi di provincia hanno superato il limite giornaliero di 50 microgrammi/m3 di polveri sottili oltre i 35 giorni consentiti dalla legge. Ai primi posti per il PM10 Torino e Frosinone con 134 e 108 superamenti. Seguono Asti (98), Lucca (97), Ancona (96) e Napoli (95). Compatte tra il 10° e il 19° posto le città Venete (escludendo Belluno), con Verona al 18° posto.[//] Il dossier di Legambiente Mal’aria di città 2011 evidenzia la cronicità dell’emergenza smog italiana. Questo il bilancio di PM10 ti tengo d’occhio, il monitoraggio in tempo reale di Legambiente e www.lamiaaria.it, riportato nel rapporto consultabile sul sito di Legambiente. Livelli d’inquinamento elevati, e sostanzialmente invariati rispetto agli anni precedenti, anche per gli ossidi di azoto e i microinquinanti come il benzo(a)pirene, potente cancerogeno presente anche in città industriali come Trieste e Taranto o altre in cui il traffico è il principale responsabile dell’inquinamento come Padova, Milano e Torino. Una situazione confermata dai dati dell’Agenzia Europea per l’Ambiente, che riporta ai primi posti della classifica delle città più inquinate Torino, Brescia e Milano, precedute solo da Plovdiv, in Bulgaria. Dall’Europa, che da due anni esorta il nostro governo a rispettare i limiti imposti dalla normativa comunitaria, è arrivato, inoltre, un monito formale. Lo scorso novembre la Commissione europea ha deferito l’Italia presso la Corte di giustizia per non aver rispettato la direttiva sulla qualità dell’aria. Bruxelles contesta al nostro Paese la mancanza di un piano nazionale d’interventi concreti, mirati a migliorare la qualità dell’aria nelle città italiane. Nonostante il governo italiano abbia approvato, ad agosto scorso, il Decreto legislativo n. 155/2010 in recepimento della Direttiva in materia di qualità dell’aria. Un provvedimento che, se da una parte, introduce nuovi limiti come quello per il PM2,5, dall’altra giustifica la mancanza d’interventi di riduzione dell’inquinamento in caso di costi sproporzionati. Verona, considerando il rilevamento delle PM10 della sola centralina ARPAV di C.so Milano, ha raggiunto 77 superamenti nel 2010, anno molto piovoso, e nei primi 26 giorni del 2011 ha già collezionato 17 superamenti con un picco il 26 gennaio di 116 microgrammi. Preoccupa anche la situazione in provincia: nel 2010 Bovolone collezionato 82 superamenti, San Bonifacio 80 superamenti, Fumane 54 superamenti. Quest’anno la campagna si è arricchita di un nuovo elemento: un monitoraggio “in itinere” svolto in dieci città italiane fra cui Verona. La misurazione del PM10 è stato effettuata con l’unità portatile di misura delle polveri Personal Dustmonit fornita dalla Con.tec Engineering Srl. I volontari di Legambiente hanno percorso le città trasportando il misuratore di polveri sottili opportunamente tarato, individuando un tragitto urbano medio, che potrebbe essere percorso nella quotidianità dai cittadini, per valutare l’esposizione alle polveri sottili. Il 13 gennaio, giorno scelto per la misurazione, la situazione in città era in miglioramento, come testimonia l’abbassamento dei valori registrati dalle stazioni fisse, grazie alle piogge dei giorni precedenti. Importante notificare che i rilevamenti ARPAV forniscono il dato che è la media giornaliera registrata alla centralina, mentre i dati qui presentati sono relativi a un unico giorno, misurati ogni minuto dalle 8.00 alle 13.00, lungo le strade, più o meno trafficate, normalmente frequentate dai veronesi. Non si vuole sostituirsi ai dati ufficiali, ma dare un’indicazione più flessibile di della qualità dell’aria della città.