150 anni Unità d’Italia: Veneto alla mostra romana Regioni
Il Veneto parteciperà alla mostra “Regioni e testimonianze d’Italia”, in programma a Roma dal 27 marzo al 3 luglio prossimi, nell’ambito dei festeggiamenti dei 150 anni dell’Unità. Lo ha deciso l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, [//]sottolineando come l’iniziativa permetterà alla nostra Regione non solo di presentare in una occasione così importante e significativa il proprio eccezionale patrimonio storico, culturale, tecnologico e industriale, ma anche di esaltare il concetto della varietà e delle diversità regionali come arricchimento del tessuto nazionale. Ruffato ricorda che l’assunzione di questo ulteriore impegno, che si aggiunge a quello in atto per organizzare le manifestazioni che si svolgeranno nel Veneto, è in coerenza con la volontà del Consiglio regionale che con la legge n. 3 del 4 febbraio scorso ha deciso di ricordare i 150 anni dell’Unità d’Italia. Il Veneto – ha commentato il presidente del Consiglio Clodovaldo Ruffato – non poteva mancare questo appuntamento sia per l’alto contributo reso alla nascita dell’Italia unita, sia per il ruolo che la nostra regione ha svolto da allora e continua a svolgere nell’ambito dello sviluppo del nostro paese. La mostra alla quale il Veneto parteciperà con una serie di eventi e di iniziative che verranno messe a punto nei prossimi giorni in stretta collaborazione con il Comitato promotore, sarà ospitata in diversi siti della capitale, tra cui il complesso monumentale del Vittoriano, e costituirà di fatto lo sviluppo, in chiave moderna, dell’esposizione che si tenne a Roma nel 1911 per i 50 anni e della manifestazione che ospitò Torino nel 1961 per il centenario dell’Unità. Le celebrazioni del cinquantenario e del centenario – ricorda il presidente Ruffato – vedevano regioni diverse da quelle attuali, aree geografiche con proprie connotazioni culturali e storiche, non certo come elemento chiave del sistema politico ed economico italiano via via assunto dal 1970 in poi. Le celebrazioni per i 150 anni dovranno perciò rispondere anche a questa “nuova storia” delle Regioni, al loro moderno cammino e al loro futuro.