Il Comitato del Bacanal del Gnoco ha premiato i carri allegorici della sfilata veronese ed ha privilegiato chi il carro se lo costruisce in proprio. Così la classifica ha visto primeggiare, per la dodicesima volta, il gruppo Cappello-Pozzomoretto che ha preceduto un altro carro villafranchese, quello di Rosegaferro classificatosi al secondo posto a pari merito con Oppeano. 3° Perzacco. Niente premi per il gruppo dell’Alpo che a Verona aveva sfilato con un carro dedicato ai Simpson e al nucleare. Ma gli amici dell’Alpo si erano già messi al coperto portandosi a casa per la terza volta in cinque anni il Bogòn d’oro, come carro più televotato alla sfilata del Bacanal. Al contrario dello scorso anno, tutti hanno accettato di buon grado il verdetto.
«E questo ha aumentato la nostra soddisfazione – ha commentato Walter Zorzi, capofila storico di Cappello-Pozzomoretto – . Quando vinci vedi riconosciuto un lavoro di mesi e tutti i sacrifici che ci sono dietro».
Sacrifici che hanno compiuto anche quelli del gruppo Il Sasso di Rosegaferro. A questo proposito, Angelo Cordioli ha lanciato un po’ di pepe sulla sfida con gli eterni rivali: «Alla fine vense sempre quei. Magari quest’anno non c’è niente da dire, ma in passato… ll secondo posto conquistato ci riconferma come uno dei migliori carri tra quelli “costruiti“. Per il 1° premio provvederemo il prossimo anno ad ingaggiare un disegnatore di fama. E chi ha orecchio da intendere, intenda». Il riferimento è a Bruno Prosdocimi che, indubbiamente, è un valore aggiunto per Cappello-Pozzomoretto.
Al di là delle scaramucce verbali, l’importante è che trionfi la scuola Villafranchese, depositaria di un patrimonio di tradizione frutto del lavoro di tanta gente che, con passione, sacrifica tempo e denaro per portare in strada un carro allegorico per la felicità di grandi e piccini.