In una serata afosa si è consumato il concerto del Risorgimento, intitolato al 152° della Pace di Villafranca anche se in realtà è stato poi dedicato al 150° dell’Unità d’Italia come ha ricordato alla fine nel suo discorso il sindaco Mario Faccioli e come si poteva notare dal simbolo dell’evento proiettato sulla torre centrale del Castello. L’effetto scenografico sembra essere rimasto l’unico elemento inossidabile di una proposta che sente il peso degli anni. Al di là di un palco che probabilmente andava un po’ abbellito e dei problemi tecnici di audio, la comunità non lo vive più con la stessa partecipazione di prima. Le sedie, infatti, si sono riempite solo nella parte finale del concerto quando chi era in giro per una passeggiata o a cercare refrigerio fuori da casa si è fermato lungo il Corso. Ma al momento dell’apertura data dal presentatore Benvenuto Bellesini le molte sedie vuote offrivano uno spettacolo non entusiasmante. Sul palco si sono esibiti il corpo bandistico e il coro “Il mio paese” di Sona e la corale “S.Anna” di Lugagnano.