Il consiglio comunale ha detto no all’ aumento di capitale dell’aeroporto Catullo con il voto favorevole della maggioranza e l’astensione di Pd e Cittadini per Zanolli. Nessun contrario alla delibera. Paolo Martari (Pd): “Rimane l’incongruenza tra la prima fase e le altre due seguenti. All’epoca l’ adesione era stata improntata alla permanenza forte nella società di gestione dei veronesi, affinché l’investimento fosse veramente produttivo. E’ pur vero che poi la scure si è abbattuta sugli enti locali, ma la decisione non è coerente. Oggi il nostro Comune ha già perso il posto in consiglio di amministrazione, anche di membri nominati da altri enti, e non ha gli introiti in qualche modo compensativi dei disagi che subiamo. Così rischiamo di rimanere solo un nome sul tabellone dello scalo. Quindi o non si faceva la prima o si dovevano fare anche le altre”. Il sindaco Mario Faccioli (Pdl): “La prima trance fu fatta come scelta politica per sostenere la parte veronese contro quella bresciana. In assenza di concessioni era difficile fare un piano industriale adeguato. Oggi i sistemi aeroportuali sono tutti in sofferenza. Non veniamo sminuiti, abbiamo perso il componente perché sono stati ridotti i membri per legge e non abbiamo un peso tale da poterlo avere automaticamente. Non andiamo all’aumento non perché non ci crediamo ma per la situazione economica. Sarebbe un sacrificio enorme e non giustificato rispetto ad altre priorità primarie sul territorio. Ma resta il nostro impegno politico e amministrativo, a cominciare dagli investimenti sullo sviluppo, perché ci sono ancora in ballo troppe cose, a iniziare dalla concessione. E qui sta ad altri enti trovare la sinergia giusta. L’accordo c’è e spero che si concretizzi in fretta”. Lucio Cordioli (Pdl): “Chi sta lontano è favorevole allo sviluppo del Catullo, ma chi ce l’ha in casa ha anche gli oneri. Subiamo inquinamento acustico ed atmosferico e lo sviluppo, per Villafranca, porta più oneri che onori”. Il sindaco: “Stiamo lavorando per portare a casa utili mentre semmai ci sono debiti da ripianare. E la mia lamentela è stata questa negli ultimi anni”. Nicola Terilli (Udc): “Impensabile in questo momento spendere una somma superiore a 400 mila euro, visto che l’obiettivo primario deve essere quello di garantire servizi ai cittadini. Nemmeno la Provincia aderirà. Semmai bisogna verificare quale sarà il peso del Comune. E qui viene da chiedersi cosa ci stiamo a fare. Il consiglio di amministrazione venga a relazionarci. Perché l’aeroporto porta molte criticità sul nostro territorio e ci sono progetti, come il metrò, di cui non si sa più nulla”. Graziano Tovo (Pd): “Finché non portiamo fuori la politica non ci saranno mai risultati. Basta guardare la pianificazione del territorio. Poi non è mai colpa di nessuno. Meglio lasciar fare ai privati”. Il sindaco: “Il metrò è fermo al Cipe e non dipende dall’aeroporto. E’ stato deliberato, invece, il finanziamento per il casello e arriverà per il parere in consiglio comunale”.