L’anticipazione data alcune settimane fa su Target On Line è stata azzeccata. I lavori dell’ospedale Magalini inizieranno a gennaio inoltrato, mentre il 16 dicembre ci sarà solo una cerimonia simbolica di apertura del cantiere. Lo hanno comunicato i vertici della sanità veneta in consiglio comunale. l presidente del consiglio Facincani li ha ringraziati per la presenza ricordandola mozione unanime che era stata formulata in questa senso e auspicando d’ora in avanti un cliam di collaborazione tra tutte le forze politiche per portare avanti al meglio la realizzazione dell’ospedale. Il sindaco Mario Faccioli: «Per noi inizia finalmente l’operatività di questa struttura che vogliamo portare ad essere funzionale per tutto il comprensorio che supera i 100 mila abitanti. Saremo al fianco della Regione per renderla al meglio e flessibile. Una serata che abbatte dei muri e dei sospetti e finalmente ci accomuna la soddisfazione che si parte coi lavori e si può guardare avanti, al futuro di questo polo ospedaliero».
L’assessore Luca Coletto. «C’è la soddisfazione che sia stata mantenuta la parola data dal punto di vista amministrativo e, soprattutto, dei finanziamenti vista la situazione economica che non è più quella di una volta quando c’erano incrementi a doppie cifre a favore della sanità. Sono stati rastrellati tutti i fondi che era possibile per finanziare questa opera importante e strategica. Sarà una tipologia ospedaliera strutturata in maniera flessibile secondo l’evoluzione dei tempi. Una struttura che si possa adattare alla programmazione sanitaria e alle nuove tecnologie. I concetti degli ospedali di 30 anni fa non sono più attuali. Il comprensorio è importante e meritava questa risposta, ovvero un ospedale nuovo, all’avanguardia, antisismico».
L’architetto Antonio Canini: «Per il 16 dicembre ci sarà un’apertura simbolica del cantiere e sarà posta la targa fatta 4 anni fa dedicata a Magalini che lasciò la sua vita e il suo modo di pensare ai cittadini di Villafranca, in una logica che fa riflettere. A metà gennaio si comincia a sviluppare il cantiere. Entro tre anni è finito. La parola d’ordine nella progettazione è stata massima flessibilità. Ogni quadrato della struttura può essere trasformato per le future esigenze senza interferire col resto. Non si può più fare diversamente perché la medicina corre più veloce della realizzazione delle strutture. Tecnicamente l’ospedale deve essere fatto in modo che si possa autorigenerare adeguandosi ai nuovi tempi senza distruggere la struttura. Non è come una scuola che si progetta sempre uguale da cento anni. Cambiano la tecnologie e il modo della gente di chiedere sanità. Non siamo usciti di un euro da quanto previsto per quest’opera. Ci sono state difficoltà oggettive nei finanziamento ma qui a Villafranca tutti mi sono sempre stati vicini. Ho costruito 10 ospedali e l’esperienza mi è servita. C’è stata una procedura europea pesantissima che ha comportato tempi lunghi. L’ospedale sarà strutturato in questa maniera. Si entra dall’avancorpo, in via Ospedale, che sarà il filtro, con gli ambulatori che occuperanno anche il monoblocco costato 22 milioni. La parte vera dell’ospedale è quella nuova dietro che si farà, con ingresso da via Muraglie. La logica è che se uno non ha bisogno di un intervento per acuti si ferma nei primi due blocchi. Dietro ci sarà il parcheggio per il personale medico e paramedico e sotto le centrali. Inserimento in centro storico dell’ospedale ha vantaggi e no. Per gli anziani sicuramente va bene, Questo ha comportato un adeguamento a Prg. Sono stati utilizzati tutti gli spazi possibili. I parcheggi saranno entro 250 m. Nel piano seminterrato ci saranno servizi di carattere generale (morti, cucina, amministrazione). L’opera è stata appaltata senza le rifiniture, che faremo quando avremo le idee più chiare come bacino di Ulss. Il Magalini si imserirà, infatti, i un sistema di appoggio al sistema veronese. Ci giochiamo il 20 dell’investimento nel sottosuolo dove la falda si ricarica ogni 30 anni e bisogna tenerne conto. Scelto la soluzione antisismica che ci permette di fare un piano in più. L’opera costerà 23 milioni di euro. Il resto delle somme servirà per le attrezzature, gli allacciamenti e sistemi fognari, lo spostamento dei cavi Enel e Iva. Arriviamo così ai 40 previsti. Avendo curato internamente la progettazione non ci sono spese tecniche».
Il direttore generale Alessandro Dall’Ora: «Chiariti tutti i dubbi. Struttura che ha più posti di quelli previsti sulla carta. E’ dimensionato per poter dare una risposta a tutto questo bacino. Con Borgo Trento è l’unico che risponde a tutte le normative. Nonostante il periodo di crisi struttura moderna, flessibile, che risponde ai bisogni e con l’investimento in tecnologia quasi uguale a quello strutturale per non essere penalizzati come azienda sanitaria. Piena soddisfazione per le aspettative di salute e anche per la soddisfazione delle professionalità che vi lavoreranno per cui si apre una prospettiva reale. Abbiamo rischiato più volte che i nostri soldi sparissero e se li abbiamo recuperati un grazie a Danilo Donisi. Ora i tempi e tutto è certo e possiamo andare avanti»