In un solo mese 13.000 visitatori hanno visto la Mostra «Il Settecento a Verona. La nobiltà della pittura: Tiepolo, Rotari, Cignaroli» a Palazzo della Gran Guardia. E al momento sono oltre 170 i gruppi che si sono già prenotati come 40 le scolaresche che da qui al 9 aprile, giorno di chiusura della mostra, hanno già fissato la visita dei 150 quadri esposti e provenienti dalle più diverse città d’Europa: Madrid, Dresda, Colonia, San Pietroburgo, Varsavia. «Ci aspettiamo il pienone per i mesi di febbraio e marzo». [//]«Non è la classica mostra: questa del Settecento ha a che vedere con un periodo storico molto importante per la nostra città» ha affermato l’assessore alla Cultura del Comune Erminia Perbellini, intervenendo ad una conferenza sulla mostra tenutasi nella sede dell’Ordine degli Ingegneri di Verona e provincia. «Nell’ambiente espositivo si va sostenendo che questa nostra mostra sia una delle più curate» ha continuato l’assessore, che ha poi definito la manifestazione «originale». «Quando le opere saranno disallestite e torneranno nelle case, nei musei e nelle chiese di provenienza, non sarà più possibile vedere queste meraviglie nuovamente tutte insieme». Presente anche Paola Marini, direttore del Museo di Castelvecchio, che ha sottolineato come «questa mostra sia rivolta al passato, ma ha da dirci tanto sul nostro presente». Nell’esposizione è possibile ammirare anche una ricostruzione in scala ridotta del soffitto affrescato da Tiepolo in una sala di Palazzo Canossa, crollato in parte in seguito al crollo del ponte di Castelvecchio nell’aprile del ’45 in seguito ai bombardamenti dei tedeschi. «La Sovrintendenza ha tentato la ricostruzione, mettendo a disposizione 40.000 euro e quattro mesi di lavoro, attraverso gli oltre 50.000 frammenti recuperati» ha concluso la Marini.