Mentre la giunta approvava la delibera di incarico tecnico, a Quaderni si riunivano le forze di opposizione di Villafranca, Valeggio e Mozzecane. L’accusa alle amministrazioni coinvolte è quella di non aver fatto nulla da quando a marzo avevano ricevuto comunicazione della richiesta della Adige Ambiente. «Non basta dire no – spiega Paolo Martari – . L’amministrazione di Villafranca avrebbe dovuto subito coinvolgere il consiglio comunale. Questo è un tema come l’ospedale dove bisogna essere tutti uniti e noi siamo sempre disponibili a dare il nostro apporto. Nessuno ha partecipato all’assemblea di presentazione. Per cui noi, appena ne abbiamo avuto notizia, abbiamo subito fatto richiesta di convocazione del consiglio comunale. In ogni caso bisognava e bisogna fare di più. Il centrodestra ha sempre sbandierato come una forza la filiera da Comune, Provincia e Regione. Adesso vediamo se questa funziona e il progetto viene respinto. Il Comune di Villafranca dovrebbe farsi promotore con gli altri Comuni per creare una fascia di rispetto in quest’area che ha già sofferto molto e il cui inquinamento si ripercuote sul futuro della nostra gente». Luciano Zanolli puntualizza: «Caluri dimostra che se tutti sono uniti i progetti si possono fermare». Graziano Tovo infine, attacca la Regione: «E’ un ente pericoloso perché non si sa mai cosa decida e lo fa sulle nostre teste. E contraddice le sue stesse disposizioni. Da una parte dice che qui è una zona fragile dal punto di vista ambientale e poi autorizza queste cose. Come l’ampliamento di 85 mila mq di una cava, sempre a Quaderni, che ne misura di meno, 80 mila mq. E’ ridicolo».