L’opposizione tuona sul problema cave. Paolo Martari, Graziano Tovo, Alessandrino dal Maso, Luciano Zanolli
e Renzo Piazzi hanno firmato un duro comunicato sull’ennesima autorizzazione regionale concessa per una cava a Cascina Pozzi, nei pressi di Caluri. “Uno sfregio di quasi 60.000 metri quadri che frutterà oltre mezzo milione di metri cubi di sabbia e ghiaia. L’intervento durerà quattro lunghi anni e sarà come sempre onere di comune e provincia verificare che le lavorazioni vengano eseguite correttamente e che il riempimento del buco venga fatto in osservanza delle prescrizioni della Regione. La storia purtroppo sembra non insegnare nulla. La fragilità di questo territorio è conclamata, ma non viene rispettata da una normativa regionale che non tiene conto della particolarità delle nostre aree. Abbiamo già dato ed è ora di smetterla di perforare il sottosuolo senza un minimo di criterio e di programmazione. Il danno già subito è ben visibile tutto intorno, con alcune cave dismesse non riempite ed altre, come noto, trasformate in discariche e colmate di materiali inquinanti. Viviamo in un territorio sempre più simile a un gruviera che alla decantata pianura padana. Non si può più ragionare solamente sulla base della quantificazione fatta dal legislatore regionale nell’82: è una legge vecchia di 30 anni che va rivista con una maggiore attenzione alla salvaguardia dell’ambiente. E poi sarebbe interessante capire qual è il vero business dei cavatori: quanto ci si guadagna e quanto si ritorna alla comunità locale, che subisce l’effetto di una pur legittima attività d’impresa. Ma quanto incassa il comune da queste operazioni che arricchiscono il privato ma deturpano irrimediabilmente il territorio? Come viene monetizzato a favore della collettività questo danno? Ci pensino, dunque, i nostri amministratori e manifestino con forza queste ragioni a Venezia, dove sono bene accolti e molto ascoltati. Diversamente saremo costretti a prendere atto che le scorrerie su queste aree non saranno ancora terminate ed il bottino di pochi si farà ancora più ricco. Con buona pace delle prossime generazioni, destinate ad abitare un paesaggio lunare. Dovremo allora ringraziare quei partiti di maggioranza che per anni ha avuto la possibilità di modificare una legge regionale ingiusta e miope, che arreca ferite inaccettabili al territorio locale e costringe a costituire comitati a piè sospinto, costretti ad inventarsi ogni iniziativa utile per portare avanti delle battaglie di civiltà che la politica invece dimostra di non voler combattere”.