«Subito alcuni interventi provvisori ma in grado di risolvere il problema delle biciclette sui marciapiede». Lo annuncia il sindaco Mario Faccioli dopo un summit col comandante della Polizia Municipale Angelo Competiello.
«Che esista un problema di rispetto delle regole da parte dei ciclisti è vero, che il caso della bambina multata sia stato sopra le righe altrettanto. Ma adesso guardiamo avanti e cerchiamo di risolvere i problemi dove è possibile» sottolinea il primo cittadino. In attesa di un generale riordino della viabilità, il sindaco indica quale strada intende seguire l’Amministrazione comunale. «Non ci sono le misure per fare le piste separate e quindi adotteremo il sistema degli spazi promiscui sui marciapiede dove devono poter passare sia i pedoni, sia i ciclisti. I primi interventi saranno adottati in via Messedaglia e via Bixio, dove basterà porre l’apposita segnaletica, e via Broli Antichi». Queste iniziative già basteranno per risolvere uno dei grandi nodi di Villafranca: permettere a chi vive nel quartiere del Tione di raggiungere in sicurezza il centro. Basterà imboccare via Broli (nella parte destra), usare gli spazi predisposti in via Bixio per trovarsi ad imboccare la ciclabile di via Pace e sbucare in piazza centrale. «Ma non ci fermeremo qui – aggiunge Faccioli -. Poi toccherà al Cve, via Marconi e corso Garibaldi, anche se qui, per la presenza di plateatici e numerosi esercizi commerciali, saranno adottati gli opportuni accorgimenti e tutti dovranno prestare la massima attenzione. Ci vuole rispetto reciproco tra pedoni e ciclisti. Dove ci saranno i restringimenti bisognerà smontare dalla bicicletta e questo vale per tutte le vie dove ci sono gli attraversamenti. Se da parte di tutti ci sarà attenzione, rispetto ed educazione sono convinto che le cose miglioreranno. Poi quando sistemeremo via San Francesco chi verrà da via Broli potrà proseguire diritto, collegarsi all’altra ciclabile e raggiungere il Castello». Il comandante Competiello ribadisce, però, la necessità di un diverso approccio verso la mobilità: «Tutto sarà inutile se poi non ci sarà la cultura del rispetto delle regole. Chi continuerà a passare col rosso, a correre pericolosamente sul marciapiede, a passare vicino ai muri di case e negozi mettendo a repentaglio la sicurezza sua e degli altri, a non smontare negli attraversamenti ai semafori o agli incroci, a infilare contromano ogni strada, poi non potrà lamentarsi se verrà sanzionato. E non è che Villafranca sia un Comune impazzito improvvisamente con una campagna di legalità. Si sta facendo un po’ in tutta Italia». «Ci sono situazioni dove è difficile obiettivamente intervenire, ma certe vie così larghe o nuovi interventi dovrebbero dare la possibilità di risolvere il problema». Lo dice il comandante Competiello evidenziando come sia necessario, però, fare delle scelte. «Le piste ciclabili hanno bisogno di uno spazio definito con misure e caratteristiche fissate per legge. Sarebbe facile, come invoca qualcuno, tirare una riga sul marciapiede e siamo a posto. Non è così. Perché se su quella specie di pista succede un incidente al ciclista, siamo certi che sarebbe il primo poi a denunciare il Comune perché la ciclabile non era a norma. Quindi bisogna fare delle scelte, come per esempio adottare dei sensi unici. Purtroppo sono venuti al pettine nodi irrisolti da anni. Basti dire che nelle ultime vie “nuove“, ovvero via Broli Antichi e via Quadrato, non è stata prevista la pista ciclabile. Da questo punto di vista sono state sicuramente delle occasioni sprecate».
Su questo punto interviene anche il sindaco Faccioli: «Il consigliere del Pd Paolo Martari ci ha rinfacciato di non avere sensibilità verso questa problematica. La realtà è completamente diversa e sono i fatti a parlare. E’ stata l’amministrazione Zanolli a progettare via Broli e via Quadrato (che tra l’altro poi abbiamo dovuto pagare noi). Come mai non hanno previsto la ciclabile? Come mai ad Alpo hanno interrotto la pista davanti alla casa del loro esponente Pellegrini? Anche qui siamo stati noi ad ampliarla e prolungarla dall’altra parte sino a Dossobuono. Per fortuna su fatti reali non si può contestare o fare polemiche. Questo per dire che nessuno può chiamarsi fuori e accusare gli altri. Ed erano tempi che non si presentavano grami come adesso dal punto di vista delle risorse. C’è molto da fare e ognuno deve dare il suo contributo quando è chiamato a farlo».