La “colpa” non è solo del clima, sempre più estremo tra piogge alluvionali e torride siccità, ma soprattutto della cementificazione e di una gestione arretrata del territorio e dell’attività agricola. Prevenire i gravi danni ai raccolti causati dalla siccità estiva, che ha messo in ginocchio maiscoltori e allevatori, si può, cambiando tecniche di coltura e metodi di irrigazione e gestendo in modo più razionale le risorse idriche che, per il 70 per cento, sono a servizio del settore primario. Se ne discute lunedì 5 novembre a Venezia, nella sede del Consiglio regionale del Veneto, dove ilpresidente Clodovaldo Ruffato ha convocato gli “stati generali” sulla [//]“risorsa acqua”, nel secondo anniversario della grande alluvione che ha sommerso mezzo Veneto a Ognissanti del 2010 e a consuntivo di un’estate da dimenticare per i raccolti di mais, soia e ortaggi. Istituzioni e associazioni del mondo agricolto si interrogano, insieme ad esperti ed operatori, sulla “gestione della risorsa acqua in agricoltura nella prospettiva dei nuovi assetti tematici” (questo il tema del confronto), visti l’accelerazione dei cambiamenti climatici e sugli effetti di decenni di sviluppo disordinato e senza regole. “Siamo tutti convinti che occorra cambiare approccio e superare la logica dell’emergenza per definire un piano di azione che consenta di affrontare in modo strutturale e sistematico la gestione della risorsa acqua”, premette il presidente Ruffato. “Possiamo investire in nuove tecniche di irrigazione, creare bacini di accumulo, cambiare tipologie e metodi di coltivazioni, partendo dalle risorse del piano irriguo nazionale che il Veneto attende dal 2009”. Il confronto inizierà alle ore 10, nel salone degli Specchi di palazzo Ferro-Fini e coinvolgerà i consiglieri regionali delle commissioni Agricoltura e Ambiente (presiedute rispettivamente da Davide Bendinelli e da Nicola Finco), gli assessori regionali di riferimento (Franco Manzato per l’agricoltura e Maurizio Conte per l’ambiente), le organizzazioni professionali agricole e l’Unione delle bonifiche. In veste di esperti e operatori interverranno Carlo Emanuele Pepe direttore generale di Arpav e Marco Monai del servizio meteoreologico regionale di Teolo (su cambiamenti climatici ed esigenze idriche), Vincenzo Bixio docente all’Università di Padova (sulla gestione delle reti idriche), Mariano Carraro segretario regionale per l’ambiente della Regione (sui piani regionali di intevrento), Giuseppe Blasi capodipartimento del ministero per le politiche agricole e forestali sul piano irriguo nazionale e i programmi comunitari 2014-2020, e Massimo Gargano presidente dell’associazione nazionale Bonifiche.