Educare all’acquisto di prodotti senza troppi imballaggi, usare sacchetti riutilizzabili o in materiale biodegradabile e compostabile, scegliere detersivi e detergenti alla spina, acquistare frutta e verdura sfusa evitando quella già pesata e imballata in vaschette di polistirolo. Sono alcune delle azioni che Legambiente sollecita con “Ridurre si può”, la campagna di sensibilizzazione che torna in tutta Italia il prossimo week-end (23-24-25 novembre) nell’ambito della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, di cui l’associazione è promotrice. Ma in Veneto si punta più in alto: stop all’utilizzo di piatti, bicchieri e posate in plastica nelle feste popolari e nelle sagre. Questo l’obiettivo di “Usa&Getta Free” campagna di Legambiente Veneto, presentata oggi presso il Comune di San Giovanni Lupatoto, [//]alla presenza di Gigi Lazzaro, Presidente di Legambiente Veneto, Natascia D’Elia, responsabile “Campagna Ecofeste” del Circolo Legambiente Fagiani nel Mondo e Federico Vantini, Sindaco di San Giovanni Lupatoto. “Chiediamo a tutti i Comuni veneti – spiega Gigi Lazzaro – di vietare nelle feste popolari e nelle sagre l’utilizzo di stoviglie monouso in plastica, e di incentivare, nel contempo, l’uso di piatti e posate lavabili o biodegradabili, come quelli in mater-bi od altri materiali compostabili. I Comuni dovrebbero modificare in tal senso il Regolamento Comunale sui Rifiuti ed emettere una delibera o un’ordinanza specifica. Alcuni Comuni hanno già approvato queste modifiche, come ad esempio il Comune di Ceggia, nel Veneziano ed i comuni di San Martino Buon Albergo nel 2009 e quello di Verona nel 2010. Esempi virtuosi di come si possano ottenere grandi risultati con un piccolo impegno”.
Secondo Legambiente, la commercializzazione di stoviglie monouso in plastica, in Italia, supera gli 8 miliardi di articoli venduti. Con l’utilizzo di materiale compostabile, per 1000 kit di stoviglie monouso (forchetta+coltello+involucro), si otterrebbe una riduzione di 50 kg di CO2 eq (gas serra), e una riduzione di 1500 MJ eq (consumo di risorse fossili non rinnovabili). Non da ultimo, si otterrebbe una riduzione consistente di rifiuti solidi non biodegradabili prodotti. “Siamo consapevoli delle maggiori difficoltà organizzative che inizialmente verrebbero a gravare su chi organizza sagre e feste e dei maggiori costi che rischiano di sopportare i cittadini, in quanto il mater- bi al momento è più costoso della plastica” – dichiara Natascia D’Elia, del Circolo Legambiente “Fagiani nel Mondo”. L’associazione sta promuovendo il progetto “Campagna ecofeste: più feste sostenibili, meno impatto ambientale”, realizzato grazie all’ONG Manitese e con il contributo finanziario dell’Unione Europea, che intende proporre alle Amministrazioni Pubbliche Locali del veronese di mettere al bando piatti e stoviglie di plastica usa e getta durante le feste pubbliche. “ Se consideriamo però il minor impatto ambientale ed il risparmio che l’ente pubblico ne ricava nel ciclo della raccolta e smaltimento dei rifiuti – continua D’Elia – crediamo che sia doveroso sia per le amministrazioni pubbliche che per i cittadini orientarsi in questo senso”.
E’ dimostrato infatti, secondo l’associazione ambientalista, che i cittadini sono disposti a sopportare un maggior costo, se ragionevole, a fronte di un minor impatto ambientale e di una maggior tutela della salute. Il mercato del biologico e dell’energia da fonti rinnovabili lo testimoniano. In provincia di Verona i comuni di San Martino Buon Albergo e di Verona sono un primo esempio virtuoso in tal senso. “Nonostante il Veneto sia una delle regioni con migliori performance di raccolta differenziata – prosegue Lazzaro – la produzione totale di rifiuti urbani è altissima. Quello da noi suggerito è un gesto concreto e facilmente realizzabile per ridurre alla fonte la produzione di rifiuti urbani. Meno rifiuti prodotti significano meno materiale da mandare in discarica o da destinare all’incenerimento”.
“Si tratta di fare delle scelte – aggiunge D’Elia – che non riguardano solo la riduzione dei rifiuti, ma che intendono orientare i cittadini verso un nuovo modello di sviluppo. Sono maturi i tempi per dire basta alla cultura dell’usa e getta e per passare al riuso e alla conservazione delle risorse. Possiamo incominciare a proporre e anche a imporre – vedi l’esperienza della messa al bando dei sacchetti di plastica – modelli di consumo più sostenibili. Il divieto all’uso dei piatti in plastica monouso va in questa direzione. E sarebbe sicuramente una decisione che godrebbe di un ampio consenso nell’opinione pubblica”. “Accogliamo con piacere la proposta avanzata da Legambiente – afferma Federico Vantini, sindaco di San Giovanni Lupatoto – e a breve emaneremo un’ordinanza che imporrà l’utilizzo di stoviglie compostabili nelle feste del paese. Come amministrazione, sebbene insediati soltanto da sei mesi, stiamo portando avanti diverse iniziative volte alla riduzione dei rifiuti. Di recente, in consiglio comunale, abbiamo approvato le linee guida per raggiungere entro il 2020 l’obiettivo dei «rifiuti zero».
Inoltre, abbiamo da poco varato “Sangio AMBIENTE”, innovativo progetto di promozione ambientale che raccoglierà tutte le attività “verdi” del Comune. Siamo partiti coinvolgendo le aziende locali per ridurre l’impatto degli imballaggi e proseguiremo con un fitto calendario: dalla piantumazione di mille alberi sul territorio comunale a interventi con le scuole e le associazioni del paese”. “L’impegno del Comune di San Giovanni Lupatoto rappresenta di certo un buon inizio per la campagna, – conclude D’Elia – confidiamo che tanti altri comuni nel veronese e in tutto il Veneto seguano questo esempio”. Legambiente rivolge la propria attenzione alle feste popolari e alle iniziative simili, consapevole dell’importanza che hanno ormai assunto nell’economia della vita civile e sociale e della valenza pedagogica dell’esempio che questi cambiamenti possono avere. “Ci impegneremo – conclude Lazzaro – affinché i sindaci veneti rispondano favorevolmente e si impegnino per un reale e concreto cambiamento”.