Dedicata al “Neorealismo. La nuova immagine in Italia 1932-1960” la mostra attualmente in corso al Centro Internazionale di Fotografia “Scavi Scaligeri”, curata da Enrica Viganò e realizzata dallo stesso Centro in collaborazione con ADMIRA, visitabile fino al 27 gennaio [//](dal martedì alla domenica, dalle 10.00 alle 19.00). Oltre alla ricchezza e alla qualità delle immagini (più di 250 pezzi originali, di cui molti vintage, di diversa tipologia, quali rotocalchi, periodici illustrati, manifesti, fotolibri, cataloghi, montati come corredo didattico lungo il percorso espositivo degli scatti di oltre 60 autori, compreso Istituto Luce) colpisce l’articolato spettro di indagine coordinata e organica di una delle stagioni artistiche più significative del Novecento italiano. Una stagione che coinvolse non soltanto la fotografia ma, in misura imprescindibile, anche letteratura e cinema, arti delle quali pure la mostra offre esempi significativi, tra cui spezzoni di film. Inedita, inoltre, l’individuazione dell’origine del movimento al periodo fascista. A quell’approccio realistico al soggetto da parte di numerosi fotografi attivi nel ventennio, che l’apparato della propaganda impiegava allo scopo di educare gli italiani privilegiando le arti visuali – in particolare cinema e fotografia, che in quegli anni trovarono ampio spazio sulle riviste illustrate, grazie alla nuova tecnologia della stampa a rotocalco – ritenute le più adatte a formare le masse, allora in maggioranza analfabete. Il taglio realista delle immagini era molto apprezzato per il valore documentario oggettivo, anche se la ripesa di situazioni critiche era ostacolata dal regime, che voleva presentare un’Italia prospera e avanzata. L’assunto è ampiamente documentato nella prima delle cinque sezioni in cui si articola la mostra, che prosegue con foto sulle condizioni di arretratezza e di fiducia nel futuro, sulle grandi missioni scientifiche e le piccole testimonianze sul territorio, con esempi di fotogiornalismo e di rotocalchi, e testimonianze sui circoli fotografici, importanti luoghi di dibattito e di crescita per quest’arte visuale. In concomitanza con la mostra, al cinema Kappadue, a partire dal 6 novembre, si terrà, a cura di Verona Film Festival, una rassegna cinematografica dedicata a uno dei maestri del Neorealismo italiano, Carlo Lizzani. (Franca Barbuggiani)