Già presentata a Vicenza, nella Basilica Palladiana con il titolo “Raffaello verso Picasso-Storie di sguardi, volti e figure”, ora la mostra dedicata da Marco Goldin al ritratto e alla figura nella storia dell’arte occidentale giunge a Verona – promossa dal Comune scaligero, Fondazione Cariverona e Linea d’ombra – negli ampi spazi della Gran Guardia, con il titolo variato “Da Botticelli a Matisse-Volti e figure”. Rispetto [//]all’edizione della città berica, sei opere (tra cui il “Ritratto di giovane” di Raffaello) sono state sostituite da un nucleo di quattro pezzi su tavola del XV secolo, provenienti dal rumeno Muzeul National Brukenthal di Sibiu, in Transilvania. Si tratta di due Memling (“Ritratto di uomo che legge” e “Ritratto di donna in preghiera”, entrambi del 1490), di un rarissimo Antonello da Messina (“Crocifissione”, 1460) e lo splendido “Ritratto d’uomo con copricapo azzurro”, datato 1429, di Van Eyck, scelto inoltre quale testimonial della mostra. Le opere, un centinaio di capolavori provenienti da tutti i musei del mondo e da riservatissime collezioni private, abbracciano sei secoli di storia, dal Quattrocento ai giorni nostri, attraversando Rinascimento e Impressionismo, Manierismo e Cubismo, fino alle inquietudini novecentiste e oltre – ben oltre quel Matisse citato nel titolo – fino a Giacometti, Balthus, Bacon, Munch, Freud. Una carrellata tutta da gustare, attraverso una sorta di ideale museo dei musei, fino allo stordimento sthendaliano. Le quattro sezioni tematiche in cui si articola la mostra – ispirazione religiosa, vita quotidiana, celebrazione di sé nella regalità e nella corte o nell’autoritratto, le ansie esistenziali – al criterio cronologico preferiscono cogliere e suggerire, tra opere, autori e periodi, la malia sottile di rimandi e assonanze, fruibili dal visitatore sull’onda emotiva del pregresso visto. Non da sottovalutare, inoltre, l’opportunità di un non meno affascinante excursus nella moda di epoche vicine e lontane. (Franca Barbuggiani)