Assist perfetto e gol. Poteva il candidato sindaco del Centrosinistra Paolo Martari lasciarsi scappare una così ghiotta occasione? Ecco il suo intervento. “Ci mancava solo Miozzi nella campagna elettorale villafranchese. Dunque ci penserà lui e sol lui a far tornare la pace e la serenità tra gli uomini del PdL. Ed il sistema pare sia quello delle epurazioni. Nel frattempo la maggioranza villafranchese ha smesso di governare da molti mesi e, nel silenzio generale, il consiglio comunale difficilmente verrà ancora convocato prima di maggio. E’ una dichiarazione, quella di Miozzi, che certifica, per l’ennesima volta, che il centrodestra di Villafranca non è in grado di fare sintesi per il bene comune e chiama in aiuto i reggenti provinciali, regionali se non addirittura nazionali per risolvere le diatribe interne. Dopo coloro che vogliono portare a Villafranca il “modello Verona” e la lista civica di Tosi, ora arriva in soccorso del sindaco l’esercito della salvezza del PdL guidato dal presidente Miozzi. Cambiano i nomi ma il risultato è sempre identico: a “ciacole” Villafranca ambisce a diventare grande, ma alla prova dei fatti gli amministratori del centrodestra villafranchese non si mettono d’accordo su nulla e obbediscono agli ordini che vengono imposti da Verona (ricordo che anche Faccioli venne deciso a Padova dopo lunga contesa con Francesco Arduini: historia docet)”.
Secondo l’esponente del PD, che ha da tempo avviato il progetto “Idee in Cantiere” e che sta dando forma ad una sua lista civica in vista delle imminenti elezioni amministrative, per questa via si fa del male a Villafranca ed al villafranchese. “Villafranca nasceva oltre 800 anni fa per essere Borgo Libero, non asservito ad altri. Mentre in modo recidivo questi amministratori ci vogliono raccontare che dobbiamo metterci l’anello al naso, chinare il capo ed essere guidati da illuminati politici di città, che nulla o quasi conoscono della dinamica e delle potenzialità della nostra città, del nostro territorio e dei nostri concittadini”.