«Maternità e lavoro» è il titolo del convegno organizzato all’Auditorium comunale dalla sezione locale di Fidapa, la Federazione italiana donne arti professioni affari, e dal Comune di Villafranca, in collaborazione con Confcommercio Verona e l’associazione villafranchese «Donne insieme». Nonostante le defezioni all’ultimo momento dell’assessore regionale all’istruzione e al lavoro Elena Donazzan e del presidente della commissione Pari opportunità del Veneto Simonetta Tregnago, è stato affrontato con cura il tema dell’aumento del tasso dell’occupazione femminile al 60% previsto dal consiglio europeo nel 2000 ma ancora fermo in Italia al 47%.
La presidente di Terziario Donna Roberta Girelli ha sottolineato il disagio di conciliare lavoro e famiglia: «Già normalmente una donna è penalizzata. Se è anche madre deve conciliare mille problemi. Faccio l’esempio del commercio dove oramai si lavora a tutte le ore e sette giorni su sette. Difficile reggere la situazione per una donna se non intervengono le istituzioni come in Emilia Romagna dove si è al 59,9% di occupazione femminile e quindi l’obiettivo europeo è praticamente raggiunto».
Cristina Magalini di Fidapa, rappresentata anche dalla presidente locale Milvia Seidita, ha posto l’accento sul momento della maternità di una lavoratrice osservato dal punto di vista del datore di lavoro. «Per noi – ha sottolineato – non ci sono le stesse tutele e un’azienda in queste situazioni può andare in grossa difficoltà quando una buona parte delle dipendenti va in maternità contemporaneamente. Questo impone delle riflessioni che spesso inducono, al momento delle assunzioni, di privilegiare gli uomini e questo diventa discriminante per le donne».
.«Regione, Comune e mondo imprenditoriale devono conoscere e tenere presente questi temi che toccano quotidianamente le famiglie – spiega il sindaco Mario Faccioli – per portare risposte al territorio. Il nostro obiettivo mettere al centro la famiglia che a sua volta deve essere messa nelle condizioni di andare avanti. Se ci sono servizi adeguati la famiglia si costituisce altrimenti diventa difficile».
L’assessore Maria Cordioli ha evidenziato il ruolo del Comune: «Sin dal 2009 abbiamo sottoscritto la carta europea per l’uguaglianza tra uomini e donne nella vita locale. E viste le poche risorse a disposizione bisogna, come abbiamo cercato di fare noi, di operare delle scelte e di finanziarle. Vedi asili nido e scuole d’infanzia, trasporti scolastici, doposcuola. Se c’è senso di comunità è più facile trovare soluzioni. Per esempio i nonni sono una risorsa e tanti che non hanno nipoti potrebbero dare una mano impiegando così attivamente il loro tempo libero»