Il Pat lo adotterà la prossima amministrazione. In consiglio comunale è mancato il numero legale quando hanno dichiarato di uscire i 5 della minoranza che si sono aggiunti agli 8 assenti della maggioranza. Si comincia con 13 presenti. Il sindaco Faccioli: “E’ evidente e palese che non c’è la maggioranza. Chiedo all’opposizione se intende discutere e votare o andarsene. E strumento al servizio della comunità a cui abbiamo lavorato 5 anni noi e 2 la precedente amministrazione che non va vanificato. Si adotta e non si approva e quindi chiunque poi può dare il suo contributo. Potevamo fare anche due convocazioni per avere il numero legale. Considerato corretto il percorso fatto dall’amministrazione Zanolli, affrontate molte vicissitudini e arrivati ad oggi”. Dall’opposizione Paolo Martari: “La precedente amministrazione gettò le basi affidando l’incarico al Caire e facendo gli atti preliminari. Quando parli di condivisione, questa opposizione ha per anni promosso questa scelta in questa sede. Pensare di adottare un documento che merita di essere accolto o disatteso ma non emendato è assurdo. Se succedesse potrebbe comportare una rielaborazione ex novo. Quando per tanto tempo abbiamo chiesto la condivisione volevamo che il piano venisse offerto anche alla nostra discussione, al nostro contributo. Non c’è stato modo alcuno di poterne discutere. Non ci hai dato la possibilità. E’ venuto discutibile al 15 di dicembre ma non si è fatto nulla. Dunque arriviamo all’ultimo minuto. Prendiamo per buono che non ci fosse tempo. Non c’è alcuna obbligatorietà di portare questo atto all’adozione. Perché ora vuoi cambiare il metodo di lavoro che per anni non hai adottato? Non ci hai mai preso in considerazione. Non brucia Villafranca, non si perde tempo se si lascia alla prossima amministrazione. E con un metodo diverso e nuovo di condivisione. Chiediamo di ritirarlo. Altrimenti dovremmo stare qui per farlo approvare da voi oppure uscire ed è quello che faremo”. Il sindaco: “Potete dare tutti i contributi che volete che poi decideranno in Conferenza dei servizi. Non è il mio Pat. Ho dato una copia a tutti i consiglieri. Non mi è arrivato nulla. Solo la Lega ha chiesto un incontro. Potevi farlo anche tu. Se non si adotti si perde un altro anno perché chi verrà vorrà metterci il naso. E ci rimette il territorio”. Paolo Martari (Pd): “Non è solo un aspetto tecnico, c’è anche un discorso di valutazione politica, di impostazione che vi siete fatti da solo. Ora vuoi condividerlo?”. Luciano Zanolli: “E’ un dialogo surreale. Una maggioranza che non c’è chiede all’opposizione un atto di responsabilità su un atto fondamentale. E’ un dialogo tra sordi. Mancano a te le persone che devono garantirne di adottarlo. Non possiamo essere il surrogato di una maggioranza che si è sfaldata. Ognuno ha il suo ruolo. Il Pat ci sta molto a cuore, l’abbiamo portato avanti con caparbietà. E ora non possiamo accettare che non ci sia stato dialogo. E’ un atto politico. Non puoi dire che ci pensano i tecnici. Lo fanno secondo gli indirizzi che diamo loro. Siamo responsabili per quello che facciamo. L’abbiamo sempre dimostrato. Voi lo usate come una clava per vedere chi è più forte tra di voi. Ci avete sempre tirato pesci in faccia su tutto quello che chiedevamo sui problemi più importanti della città. Non possiamo esser arbitri delle vostre guerre interne. Noi sempre rispetto per le istituzioni, ma chi fa sintesi è la maggioranza. Non puoi chiederlo di farlo a noi quando ti fa comodo”. Nicola Terilli (Udc): “Non si snaturano le regole della democrazia se maggioranza e opposizione condividono una delibera. Ci sta la vostra scelta. Ma è un modo di ragionare che è stato anche mio in passato ma non ci porta da nessuna parte. La gente preferisce quando si condividono le cose. Io una volta quando ero all’opposizione non ho votato contro il vostro bilancio e non lo avevate condiviso con me. Sarebbe stato un bell’esempio per i giovani che si avvicinano alla politica. Tu Zanolli ne capisci ed hai spiegato tutto ai tuoi. La vostra posizione è strumentale. Avete avuto tutto il tempo per esaminarlo”. Camillo Beghelli (Lega): “Ringrazio i tecnici. E’ un progetto per dare fiato alle imprese che si trovano alla canna del gas. Abbiamo anche noi emendamenti ma prima bisogna votarlo, Rispetto la decisione dell’opposizione ma non la condivido”. Renzo Piazzi (Dossobuono Insieme): “Ero presente alla stesura del precedente Pat. Ricordo le innumerevoli sedute che si facevano con le opposizioni e c’erano anche i comunisti, quelli che mangiavano i bambini, ed era un’opposizione molto forte. In questi cinque anni avrei sperato di poter partecipare e dare il contributo per rispetto alla gente che rappresento. In molte altre sedute consiliari le nostre idee non sono mai state prese in considerazione. Nella commissione quando abbiamo tentato è scoppiata una quasi rissa. Quindi non mi sento in dovere di far passare un piano al quale non abbiamo assolutamente partecipato”. Graziano Tovo (Pd): “Provvedimento che avrà peso notevole sullo sviluppo del territorio. Quando discutiamo sul bilancio ci viene risposto sempre che non si può intervenire per il patto di stabilità. Ora ci si dice che poi ognuno potrà cambiarlo. Bisogna recuperare il valore del consiglio e non essere sempre sottoposti agli obblighi di qualcuno. Ne ho approvati due. Non è un atto tecnico ma politico. Una maggioranza che approva il Pat deve essere conseguente negli atti successivi. Non possiamo far nascere una gallina e poi trasformarla in una mucca. Quindi non può essere votato alla vigilia delle lezioni della nuova amministrazione. Dal 2009 avete deciso di fare da soli. E ora volete la condivisione? Inoltre questo Pat è vecchio. E’ cambiata la situazione, la sensibilità della popolazione e il suo sviluppo. Ci basiamo su parametri sbagliati. Siamo fuori dalla realtà. E’ più responsabile dire consegniamo il Pat alla futura amministrazione, Deciderà chi ci sarà in base alla sua sensibilità. E’ un modo di comportarsi rispettoso della popolazione”. Mario Faccioli: “Prima era segretato. Le modifiche vanno discusse dopo l’adozione. E se aspettiamo ancora di sicuro cambierà qualcosa”. Arnaldo Toffali (Capo ufficio tecnico): “l percorso è stato corretto secondo l’iter tecnico condiviso con Regione e Provincia. E’ un atto non suscettibile di modifiche, bisognerebbe chiedere di nuovo la condivisione con gli enti preposti. Potranno essere fatti dagli emendamenti”. Franco Pennacchia (Pdl)”In commissione mancavano sempre gli stessi della maggioranza. Vuol dire che il discorso è partito da lontano. Stiamo perdendo un’occasione, come era successo col Progetto del Chievo. Chi è assente dovrà risponderne”. Adriano Cordioli (Pdl) prima di abbandonare l’aula: “In commissione non sono mai emersi i punti di criticità che state esprimendo. La democrazia vuole che gli enti superiori debbano decidere. Se no torniamo al Medioevo”.