“Basta mistificare la realtà. Il sindaco Faccioli fa la vittima ma in realtà è vittima solo del suo modo di amministrare”. Dopo le accuse arrivate ieri dal sindaco Faccioli, ecco la replica dell’opposizione, rappresentata da Paolo Martari, Graziano Tovo, Luciano Zanolli, Alessandrino Dal Maso e Renzo Piazzi. E a sostegno anche qui vengono presentati articoli di giornale e interrogazioni, tra cui una lettera inviata nel settembre 2010 all’allora presidente del Consiglio Comunale Maurizio Facincani dove si lamentava che il PAT fosse trattato come “il terzo segreto di Fatima“. «Non possiamo accettare che si dica che non siamo responsabili – attacca il candidato sindaco per il centrosinistra Paolo Martari -. In cinque anni non siamo mai stati coinvolti sul tema del PAT, così come su tutti gli altri problemi del paese nonostante le nostre numerose richieste e la disponibilità offerta. Ricordo che sul primo bilancio ci siamo astenuti proprio su una paventata apertura alla collaborazione da parte del sindaco che mai è stata rispettata. Anzi, è stata una presa in giro. Adesso non può riempirsi la bocca della condivisione. Ha amministrato 5 anni senza condividere nulla con nessuno, nemmeno con la sua maggioranza. E smettiamola di dire che si fa un danno a Villafranca. Ci sono 120 giorni di tempo per adottare il Pat ed è giusto che ci pensi la prossima amministrazione, non una maggioranza raccogliticcia e improvvisata. Se toccherà a noi condivideremo il massimo delle osservazioni da portare in Conferenza dei Servizi». L’ex sindaco Zanolli sottolinea come la mancata adozione del PAT non comporti alcun danno per le casse comunali: «Altrimenti il danno sarebbe scattato nel 2009 quando, in teoria, si sarebbe dovuto adottare secondo gli impegni che aveva preso Faccioli. E dove sono state le centinaia di incontri che dice il sindaco? Due sono state le riunioni con i tecnici che potevano assisterti a capire, una su temi generali mentre nella seconda è stat annullata perché eravamo presenti solo noi della minoranza e due esponenti della maggioranza. Il sindaco ci ha ignorato prima di firmare il Pat in dicembre e dopo che ci ha dato il famoso dischetto».
Per finire Renzo Piazzi (Dossobuono Insieme): «Serve una “defacciolizzazione” del Comune di Villafranca per rispetto nei confronti della democrazia e soprattutto della gente. il Sindaco ci ha detto anche l’altra sera che come consiglieri siamo solo un consumo di corrente elettrica. Questa è la percezione che ha del nostro ruolo del consiglio comunale. E quindi non si riempia la bocca con belle parole senza fondamento».