“Crediamo nel progetto Tosi che valorizza le persone al di là delle appartenenze politiche, perché ha dimostrato di funzionare bene a Verona e perché Tosi ha sostenuto l’ospedale anche quando la Lega a Villafranca non era in amministrazione”, Ha fatto gli onori di casa Maurizio Facincani alla presentazione in una Biblioteca stipata di persone (sistemate anche fuori e nell’atrio) della Lista Tosi per Villafranca. Prima di iniziare c’è stato anche un momento di raccoglimento per la scomparsa di Vilmo Dongili i cui funerali erano quasi in contemporanea. “Abbiamo un programma di interventi mirati e realizzabili, che vadano nell’interesse della comunità – spiega Facincani – anche se il nostro motto sarà sempre questo: prima di tutto l’ospedale. Poi. è evidente, c’è anche dell’altro, a cominciare dalla tassazione. C’è chi si arroga il merito di non aver applicato l’Imu sulla prima casa, ma in realtà è stato il frutto di una battaglia di molti consiglieri comunali. E riconosco che l’unico ad aver capito la situazione e ad essersi attivato fu l’assessore Dall’Oca. Come il Pat, dove ci siamo presi una pausa non per fermare lo sviluppo di Villafranca ma solo per migliorarlo in quanto non è stato condiviso con la gente, le associazioni di categoria e le realtà del territorio”. Flavio Tosi ha spiegato la filosofia che sta alla base del progetto: “Contano le competenze delle persone, non l’ appartenenza ai partiti. Abbiamo fatto così a Verona con ottimi risultati, facendo anche arrabbiare la vecchia partitocrazia. Ma va bene così perché l’obiettivo è dar vita a una buona amministrazione per la nostra comunità. Non ci saranno promesse inutili, perché chi lo fa poi gli si ritorce contro perché la gente vede e valuta. Giuseppe Pecoraro il candidato migliore che poteva esserci, fuori dai giochi di partito, che sino ad oggi è stato al servizio dei pazienti e ora si mette al servizio dei cittadini”. Ed eccolo il candidato Pecoraro che esordisce con una battuta: “Mi hanno detto che ho l’accento smaccatamente siciliano. Non me n’ero accorto. Sono andato anche a scuola di dizione ma mi hanno risposto che dovevo farmene una ragione”. Sull’incarico aggiunge: “Una sfida difficile ma sono fiducioso vista la squadra che mi circonda. Come medico ascoltavo il mio staff e poi facevo sintesi. Sarà così anche adesso”.