Ultima puntata del consiglio, quella dedicata alla tassazione. E’ stato questo un altro momento di scontro nella maggioranza . Maurizio Facincani ricorda l’iter che ha portato alla cancellazione dell’Imu invitando chiunque a ribattere se quanto affermato non fosse vero. «Si devono ascoltare le opinioni di tutti anche se non piacciono – inizia rivolgendosi al sindaco rientrato dopo che aveva abbandonato l’aula -. A fine mandato è sempre successo che le persone facciano percorsi diversi. Ho detto già due anni fa al sindaco che avrei appoggiato un altro candidato, senza polemiche o clamore sulla stampa. Lui fece lo stesso nel 2004. Non si capisce perché se lo fa un altro è lesa maestà. Riteniamo che nei cinque anni i provvedimenti siano stati comuni. E’ vero che il sindaco fa sintesi ma non fa nulla da solo. Sull’Imu l’assessore Maraia aveva portato la proposta del sindaco e della giunta di non togliere l’Imu ma di mantenere l’aliquota base, alzare quella sulle altre proprietà e alzare l’Irpef. Uscii dall’incontro sbattendo la porta. E così si cambiò. Invece poi c’è stata un rincorsa a prendersi i meriti. Io ho riferito che l’unico ad avere avuto buon senso fu Dall’Oca e non fa parte della mia campagna elettorale. Quindi non è merito del sindaco, ma del consiglio comunale. Chiedo il rispetto della verità. Sostenni la candidatura di Faccioli e con tre impegni verso gli elettori: ospedale, tassazione adeguata, definire poli scolastici. Sull’Imu ho sentito leso il ruolo che i consiglieri hanno svolto per permettere a questa città di avere un’attenzione positiva alla tassazione. Mai stato concesso di fare una conferenza stampa sui derivati. Meno male che adesso sento l’assessore Maraia e lo ringrazio dire che in dieci anni il Comune ha guadagnato grazie alla decisione della mia amministrazione di allora quando fummo accusati di fare un disastro. Abbiamo abbassato i tassi su 12 milioni di euro e guadagnato 500 mila euro. Sui mutui, ci sono strutture sul territorio di cui beneficiano migliaia di persone fatte con i mutui. Non si governa da soli o in pochi se no è oligarchia e dittatura. Quello che di buono è stato fatto è stato fatto in squadra. Ci sono carte che parlano».
Il sindaco Mario Faccioli: «Non avrei nemmeno voluto parlare. Mai permesso di dire io ho fatto. Però dico che sono state fatte più di 30 milioni di opere senza fare un mutuo. Non l’ha mai fatto nessuno. Ci accusavano e facevano dell’ironia sul fatto di avere ottenuto contributi dagli amici, non che siamo stati bravi a fare progetti finanziabili. Senza incidere sulla tassazione. Ci siamo trovati una situazione economico finanziaria non facile. Dovevo andare a casa subito, dopo due anni perché ho fatto campagna elettorale per altri, a fine mandato. E’ dal primo giorno che sono stato eletto che va così. Non accetto cattiveria e falsità. Le carte parlano da sole. Vado avanti con gli amici che condividono il progetto».
Filippo Dalfini: «Si è fatto sintesi sui provvedimenti. L’ospedale è stato deciso, per esempio. Non è merito di chi viene dopo di noi. Lo sanno tutti che non ci sono soldi da spendere a causa del patto di stabilità. Se sono arrivati 24 milioni di euro senza fare mutui è perché qualcuno è riuscito a portare i soldi a Villafranca».