L’Associazione in Rete, che ha messo insieme quattro gruppi per iniziative a Villafranca, ha organizzato in Biblioteca comunale il primo confronto tra candidati a sindaco. «Volevamo far conoscere i candidati ai giovani – spiega Matteo Cadeddu, presidente dell’Associazione – visto che, anche per colpe proprie, sono molto lontani dalla politica». I cinque candidati hanno risposto alle domande.
Perché un giovane dovrebbe restare a Villafranca a fine studi?
Mario Faccioli: «Nessuno può rispondere per le aspettative di lavoro. Il posto fisso e vicino a casa ce lo possiamo scordare. I posti vano ricercati in sinergia col territorio. Nonostante questa crisi credo che si possa restare a Villafranca. Possiamo solo metterci al fianco del mondo produttivo per dare speranza ai giovani».
Giuseppe Pecoraro: «Il Comune deve fare qualcosa, dove può. Non certo in settori, come il manifatturiero, che traslocano dove il lavoro costa meno. Puntiamo sui settori, come il turismo, che possono dare qualcosa. Basta intercettare il 10% del turismo che c’è a Verona e si creano posti di lavoro».
Davide Tumicelli: «Il Comune deve avvicinare la richiesta con l’offerta creando un tavolo del lavoro a cui devono partecipare imprenditori, associazioni, categorie sociali. In Regione ci sono bandi per l’imprenditoria giovanile che non vengono sfruttati. Bisogna connettere queste opportunità col territorio. Attraverso le nuove tecnologie i ragazzi possono conoscere offerte tutti i giorni»
Silvana Bicego: «Il discorso migliore da fare è parlare con gli imprenditori del posto, aggiornando il modo di lavorare e portare nuove iniziative. Per esempio i rifiuti zero possono portare grosse opportunità come è stato a Vedelago. L’altra è il turismo. Parco e ciclabili possono solo che portare tanta gente a Villafranca. Già ne vediamo che vengono da soli anche adesso che Villafranca non offre nulla».
Paolo Martari: «Buon polo delle superiori. Bisogna mettere in sinergia le scuole superiori con gli imprenditori. Così possono nascere opportunità nuove di lavoro. L’Informagiovani deve essere riqualificato, non solo come prospettiva lavorativa ma anche per diventare punto di riferimento per tutte le attività giovanili. Promuovere le agevolazioni per promuovere le start app giovanili. I fondi ci sono ma il Comune deve andare a cercarli».