Circa 200 i partecipanti, in larga misura candidati di lista. The Debate titolo della serata moderata da Samuele Nottegar. Ecco le seconde domande a cui hanno risposto i cinque candidati.
Spazi verdi, contenitori, Castello, poli di attrazione: come usarli e come farne di nuovi.
Pecoraro: «Risorse non ce ne sono. Meglio parlare chiaro. L’unica possibilità è attingere a fondi europei e risparmiare anche sulle piccole cose. Ci vuole spirito di iniziativa. Per esempio si può realizzare il parco Bottagisio facendo fare un progetto all’architetto in cambio di un targhetta e sistemarlo insieme agli studenti dell’istituto agrario: ecco un’opera a costo zero per i cittadini. L’ex tiro a segno è luogo giusto per i giovani. Ci vuole anche spazio all’aperto».
Tumicelli: «Bottagisio può diventare la nuova sede del centro giovanile, polo culturale e di aggregazione. Una volta ristrutturato si potrà fare molta attività. Ma pensare anche alle frazioni. Parchi e piazze in ogni frazione per rianimare una comunità. La cultura è il motore per far ripartire l’economia. Sfruttiamo veramente con la cultura il Castello».
Bicego: «Vogliamo il massimo. E si può fare. Le piante non costano e hanno il pregio di crescere, parco costa pochissimo, per le piste ciclabili ci sono i fondi. Il centro giovanile ce l’abbiamo già dal 2007 col Piruea Publigas. Ma non è stato mai fatto. Ha un teatro da 280 posti a sedere, con un’arena esterna. Bottagisio dovrebbe restare museo, albergo al sole più visibile, conoscere meglio il Castello di adesso. Trasformare centro giovanile in palestra è sciocco. E lo dice una che è 45 anni che allena. I ragazzi hanno anche altre voglie, non solo sport: registrare una canzone, organizzare una mostra fotografica».
Martari: «Centro giovanile nasce dall’esigenza di ascoltare i bisogni dei ragazzi. Il progetto era da realizzare col Piruea ma l’amministrazione Faccioli ha detto che diventava Leoncavallo e non lo ha fatto. Ma in quell’area, tra impianti sportivi e scuole, è il luogo ideale di aggregazione. Bottagisio ha altra funzione. I giovani hanno diritto a luogo dedicato. L’ex trio a segno va messo in sinergia con le scuole superiori per fare il campus.
Faccioli: «Le esigenze cambiano di continuo. Non credo nei contenitori fissi ma nel dialogo con le generazioni che cambiamo. Lo stimolo deve arrivare dai giovani. I contenitori devono essere di crescita valoriale. L’aggregazione deve essere funzionale alle nuove esigenze. Modificato Piruea del Tione perché c’è esigenza di spazi sportivi».
Come avvicinare i giovani alla politica?
Martari: «La presenza di tanti giovani è già un bel segno. Bisogna creare classe dirigente qualificata. Ci vuole scuola di formazione politica istituzionale, non di partito. Abbiamo cercato di dare corpo alle aspettative dei giovani attraverso il progetto Idee in cantiere, un progetto di coinvolgimento dei giovani dal basso, senza imposizioni»
Faccioli: «La politica si manifesta attraverso l’appartenenza. Una volta lotta ideologica, oggi di idee. Le idee devono trovare un contenitore dove si matura. Non bisogna disperdere tanta presenza il giorno dopo le elezioni».
Pecoraro: «In altri tempi ho promosso una scuola con Toniolo per avvicinare i giovani alla politica. Non mi interessava se erano di destra, sinistra o centro. L’impegno per la Polis lo farò con le stesse parole dette allora ai giovani: il mio motto, il mio partito sono i problemi della gente, che bisogna affrontare».
Tumicelli: «Come Meritocratici già organizzata un corso di formazione. Tutti dobbiamo diventare soggetti attivi di una città. Stare seduti a lamentarsi, accusare è facile, queste lezioni dimostrano che i giovani di Villafranca sono attivi, su tutte le liste».
Bicego: «Non faccio discorso di scuole. Siamo a disposizione. Se uno vuole sapere, conoscere, tutti devono mettersi a disposizione, per chi vuole fare la scuola e anche per chi vuole semplicemente capire».