L’avevano detto e l’hanno fatto. E lo faranno tutti i mercoledì finchè non avranno risposte. Sono i genitori dei ragazzi disabili ospitati dal “Girasole” che da anni aspettano inutilmente che venga aperto la parte residenziale del Ceod di Villafranca. Dal direttore generale dell’ULSS 22 Alessandro Dall’Ora non hanno avuto risposte confortanti e quindi eccoli a cercare solidarietà tra la gente. «Se c’è da risparmiare si deve fare sui dirigenti e non sulla pelle della gente – sottolinea Maria Perbellini, portavoce del gruppo -. Dall’Ora continua a dire che non ci sono soldi che ci sono tante altre esigenze da soddisfare e che quindi se accontenta noi deve tagliare ad altri i servizi. Ma in realtà ha fatto le nomine di persone esterne per i tre direttori. E’ un danno doppio perché quelle risorse servono per finanziare progetti sociali. Costano 120 mila euro a testa all’anno. Poteva usare queste risorse». Una situazione davvero vergognosa, che si trascina da anni senza soluzione. L’Ulss aveva fatto anche il bando ma poi tutto si è fermato. Tra l’altro i genitori invecchiano e per prima cosa non si trovano nella possibilità di andare dai loro figli ospitati in altre strutture, e in secondo luogo, è tempo anche di pensare al progetto “dopo di noi“, quando proprio i genitori non ci saranno più.
Sulla struttura che secondo Dall’Ora non sarebbe a norma, Licia Bonfante aggiunge: «Hanno speso tanti soldi per la ristrutturazione, hanno fatto i parcheggi. Ma poi l’hanno lasciata abbandonata e così la struttura sta deperendo. Se aspettano ancora un po’ sarà da rifare». Il che sarebbe un altro spreco di denaro pubblico, senza aver garantito un servizio a fasce deboli come i disabili e le loro famiglie.