“Comunicazione di servizio.Stiamo reperendo i pezzi da 5 euro per dare il resto dai venti del biglietto”. Si presenta così, pungente e carico, Matteo Renzi, con una battuta sulle voci circolate in paese che l’ingresso alla serata finale della campagna elettorale del candidato Paolo Martari sarebbe stato a pagamento. Il sindaco di Firenze, che dopo settimane di annunciati bagni di folla lui lo ha fatto veramente, non ha voluto rubare la scena a Martari ma è riuscito in poco tempo a galvanizzare il popolo dei suoi sostenitori. “Fare il sindaco vuol dire fare il bene della comunità ma non il proprio. E’ una missione che ti cambia la vita perché la devi mettere al servizio degli altri. E Paolo è la persona giusta per farlo. E’ stato emozionante vedere il video di Idee in Cantiere, che ha mostrato mesi di sacrifici in cui si è maturato il progetto politico per Villafranca. Non dobbiamo aver paura o remore nel chiedere il voto anche a gente del centrodestra. Te lo daranno, se gli dimostri che hai un progetto serio e fattibile con cui finalmente far migliorare il tuo paese, puntando a fare meglio di chi ha amministrato in questi anni”. Paolo Martari ha ribadito il percorso fatto: “Siamo partiti 8 mesi fa. Tanti sacrifici, tanta gente che ha dato il proprio contributo. Ora siamo pronti a tradurlo in pratica. Ci presentiamo con tanta umiltà al voto, ma anche con la consapevolezza che mentre dagli altri schieramenti sono volati insulti, attacchi e colpi bassi da parte di chi ha paura di perdere il potere, come quello di oggi che si pagava il biglietto per entrare al mercato delle pesche, noi abbiamo lavorato sulle idee con un metodo che sarà quello amministrativo: condividere e non calare tutto dall’alto. Come il ruolo di Villafranca che dovrà essere da leader ma non arrogante, capofila del comprensorio per il suo sviluppo. Una Villafranca solida ma solidale, perché nessuno deve restare indietro, con massima attenzione a fare ogni sforzo per aiutare tutti a superare la crisi economica ma sempre con un occhio di riguardo per le fasce deboli”.