E’ un risultato economico all’insegna del risparmio gestionale, ma allo stesso tempo caratterizzato da importanti investimenti e dal raggiungimento degli obbiettivi prefissati, quello conseguito da Acque Veronesi nel 2012. Il bilancio di esercizio che è stato approvato dall’Assemblea dei Soci, oggi 26 giugno – era presente l’84% dei soci che partecipano, direttamente od indirettamente, alla società consortile – mostra dei dati decisamente positivi. In primo luogo, va sottolineato, un utile pari a 609.471 euro, nonostante un budget iniziale previsto in sostanziale pareggio. L’oculatezza delle scelte aziendali ha permesso il raggiungimento di notevoli risparmi. L’Aeeg (l’Autorita’ per l’energia elettrica e il gas) ha infatti recentemente approvato il metodo transitorio per la determinazione delle tariffe del servizio idrico integrato negli anni 2012-2013, introducendo un nuovo sistema tariffario su scala nazionale che, rispettando gli esiti referendari sull’acqua, avrà l’obiettivo, per limitare sprechi dovuti alle criticità degli acquedotti, spesso inadeguati (oggi, circa il 30% dell’acqua immessa nelle in reti va persa) di promuovere investimenti sia sulle strutture esistenti sia per la realizzazione di nuovi impianti. La società consortile presieduta da circa un anno da Massimo Mariotti, con vice Marco Olivati e da Marco Battistoni, consigliere di amministrazione, gestisce il servizio idrico integrato in 73 comuni della provincia veronese, servendo circa 800.000 cittadini, attraverso 5.300 chilometri di acquedotto, 2.500 chilometri di fognatura ed una settantina di impianti di depurazione avendo investito dal 2007 ad oggi circa 92,3 milioni di Euro in infrastrutture. Le tariffe applicate fino ad oggi da Acque Veronesi sono state tra le più basse di Italia; infatti una famiglia spende mediamente meno di 19 euro al mese per usufruire di oltre 175.000 litri di acqua potabile all’anno. Il volume degli investimenti realizzati nel corso dell’anno si è mantenuto stabile, con 11,7 milioni di euro di opere realizzate, nonostante la difficoltà nell’accedere ai necessari mezzi finanziari per effetto anche della crisi economica e del nuovo e complesso quadro normativo in vigore. Tra le opere più significative concluse nel corso dell’anno si possono ricordare: il completamento della rete fognaria nelle frazioni di Rosaro, Busoni e Corso nel comune di Grezzana (costo complessivo circa 900.000 €), il rifacimento e completamento delle reti di fognatura e acquedotto di c.so Vittorio Emanuele e strade adiacenti nel comune di Soave (800.000 €), la realizzazione della rete fognaria nel comune di Sant’Anna d’Alfaedo e nelle frazioni di Fosse, Ronconi e Vaona (630.000 €), il potenziamento e l’estensione dell’acquedotto di Cazzano di Tramigna (370.000 €), l’estensione della rete fognaria nel Comune di Boschi S.Anna (230.000 €), l’estensione e l’adeguamento di alcuni sistemi di fognatura e depurazione in Lessinia (il cosiddetto Piano della Montagna nei comuni di Bosco Chiesanuova, Cerro Veronese, Erbezzo, San Mauro di Saline, Sant’Anna d’Alfaedo, Roverè e Velo Veronese, per complessivi 800.000 €), una prima parte dell’intervento d’adeguamento del depuratore di San Bonifacio (500.000 €), l’estensione della rete fognaria in quartiere Porto San Pancrazio nel Comune di Verona (400.000 €), la copertura delle vasche di ossidazione del depuratore di Verona (1.450.000 €).[//] E’ stato un anno, quello appena passato, caratterizzato inoltre da significative novità gestionali che hanno permesso un’importante riduzione delle uscite e dei costi dell’azienda, grazie ad una mirata strategia di ottimizzazione delle risorse umane. Il risparmio ottenuto è stato di 2,8 milioni di Euro. Molto importante, in questo senso, è stata la creazione di Viveracqua, la società consortile a capitale interamente pubblico nata senza scopo di lucro due anni e mezzo fa dalla compartecipazione di Acque Veronesi e Acque Vicentine. Si tratta di una vera e propria “rete” regionale dell’acqua, con la finalità di creare sinergie e gestire in comune molteplici fasi amministrative e operative del servizio idrico, realtà che poi si è allargata anche nel Padovano e in provincia di Treviso. “L’operazione Viveracqua ha consentito sia una diminuzione dei costi gestionali che un aumento dei ricavi, grazie all’aggregazione dei singoli piani di investimento delle società. Da questa sinergia è infatti nato un primo piano di investimenti sulle infrastrutture di circa 2 miliardi di euro. – ha dichiarato il Presidente della società Massimo Mariotti – La situazione di precarietà legata alla transizione imposta dalle nuove regole sul servizio idrico integrato ed alle conseguenti difficoltà di accesso al credito ha inoltre aperto una riflessione sull’opportunità di valutare un’eventuale acquisizione delle reti e degli impianti comunali da parte della società consortile. E’ stato inoltre un anno caratterizzato da importanti campagne di sensibilizzazione su un uso corretto e responsabile dell’acqua, che ha visto come protagonisti famiglie e istituti scolastici di tutto il territorio”.