“Passano gli anni, ma otto son lunghi” cantava Celentano ormai nel secolo scorso. Otto anni dalla nascita della Goletta dei Laghi, la campagna nazionale d’informazione scientifica sullo stato di salute dei bacini lacustri, realizzata con il contributo del COOU (Consorzio Obbligatorio Oli Usati) e Novamont, iniziano ad essere un periodo significativo. Troppo poco significativi invece i miglioramenti sulla qualità delle acque della sponda veneta del lago di Garda, e in particolare dei suoi affluenti, da quando il viaggio della Goletta è iniziato. Come ogni anno i tecnici di Legambiente hanno infatti dato la caccia alle situazioni critiche che minacciano l’ecosistema lacustre, focalizzando l’attenzione sui sistemi di depurazione ancora oggi non adeguati alle reali necessità.
“Il nostro compito è quello di individuare le criticità dei bacini lacustri con particolare attenzione, non solo dove [//]sappiamo esserci maggiore afflusso di bagnanti, ma soprattutto dove intravediamo un rischio più elevato di inquinamento, così come viene indicato dal decreto legislativo 116/2008 – spiega Simone Nuglio, responsabile di Goletta dei Laghi -. La nostra operazione non è in contrasto con chi ha la responsabilità di decretare la balneabilità, anzi siamo convinti possa ampliare lo sguardo d’insieme sul bacino e sul sistema territorio che insiste su di esso. Le analisi ci confermano infatti che la maggior parte dei problemi per il più grande lago italiani continua ad arrivare direttamente dai corsi d’acqua che ancora scontano i ritardi nel collettamento fognario e nella depurazione delle acque interne. ”.
I risultati sono stati presentati stamattina in conferenza stampa presso la sede di Legambiente Verona dallo stesso Simone Nuglio e da Lorenzo Albi, presidente del circolo ambientalista cittadino. Sui nove punti esaminati, tre sono risultati fortemente inquinati e due inquinati. Quattro quelli entro i limiti di legge.
Inquinate
le foci del torrente Gusa e del torrente San Severo, rispettivamente nei comuni di Garda e Bardolino (località Punta Cornicello).
Fortemente inquinati a Pai il punto presso via Pai di Sotto angolo con via Manzoni, a Lazise la foce del torrente Marra e a Valeggio sul Mincio il campione prelevato in via del Garda in località Salionze.

Criticità che non nascono oggi, come dimostra il fatto che dal 2010 alcuni punti sono risultati sempre fuori dai limiti di legge. Il torrente Gusa, a Garda, nel 2010 è risultato inquinato, nel 2011 e 2012 il campione è risultato fortemente inquinato e quest’anno di nuovo inquinato Malato cronico anche il torrente San Severo a Bardolino, che nel 2010 è risultato fortemente inquinato mentre dal 2011 risulta inquinato. Da segnalare ancora il caso del torrente Marra a Lazise: un piccolo e breve corso d’acqua che, dopo un risultato entro i limiti nel 2012, torna a presentare una concentrazione di Escherichia coli tale da risultare fortemente inquinato come nel 2010 e nel 2011.
“Si confermano ancora una volta le criticità degli affluenti – commenta Lorenzo Albi, presidente del circolo Legambiente di Verona -: nonostante il loro tragitto sia davvero breve, portano a lago un carico inquinante rilevante. Una situazione inaccettabile, che deriva soprattutto dall’assenza o dalla trascuratezza di controlli da parte dei Comuni. Esemplare il dato del campione di Pai di sotto, in cui l’inquinamento microbiologico raggiunge valori stratosferici: evidentemente si tratta di uno scarico abusivo, ci chiediamo come sia possibile che sia Legambiente ad accorgersene. E’ ora quindi di prendere di petto i problemi invece che negarli, come avviene per esempio per il depuratore di Peschiera, che ormai è noto non sia solo sottodimensionato ma anche mal funzionante. Il patrimonio costituito dal nostro lago e dai nostri corsi d’acqua si merita investimenti maggiori per la sua tutela”.

Le analisi non hanno invece rilevato una concentrazione di inquinanti superiore al limite di legge nei punti presso l’imbarcadero a Malcesine, presso l’impianto di sollevamento a Torri del Benaco località Lido Brancolino, alla foce del rio Sermana a Peschiera del Garda (località Maraschina) e alla foce del Dugale a Castelnuovo del Garda in località Ronchi. Uno stato positivo condiviso anche dalla parte trentina del lago, i cui risultati sono stati brevemente illustrati in conferenza stampa. Entrambi i punti campionati rientrano infatti nei limiti di legge: sia la foce del fiume Sarca a Torbole sia lo sfocio della confluenza dei torrenti Varone e Arbola a Riva del Garda, località Villino Campi Oggi si chiude il viaggio della Goletta dei Laghi di Legambiente tra i grandi laghi del nord. Sette i bacini monitorati dai tecnici tra Piemonte, Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige. In totale sono 73 i punti monitorati di cui oltre la metà, 44, sono risultati inquinati o fortemente inquinati. “Il monitoraggio scientifico di Legambiente ha messo in luce anche quest’anno le numerose criticità per quanto riguarda l’inquinamento proveniente da scarichi civili non depurati che riguardano i grandi laghi del nord Italia – aggiunge Simone Nuglio, responsabile della campagna ambientalista -. Una carenza, quella del sistema depurativo, che nel nostro Paese riguarda ancora quasi un quarto della popolazione: ecco perché completare il trattamento degli scarichi deve diventare una priorità per l’agenda politica a tutti i livelli. Ma durante le tappe del viaggio di Goletta sono stati molti i temi trattati da Legambiente: dal consumo di suolo al turismo sostenibile e alla promozione delle energie rinnovabili, anche per la navigazione. Tutte azioni fondamentali per far ripartire l’economia dei territori dalla bellezza e da un’offerta turistica di qualità.” Anche quest’anno il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati è Main Partner della storica campagna estiva di Legambiente. “La difesa dell’ambiente, e in particolare del mare e dei laghi, rappresenta uno dei capisaldi della nostra azione”, ha detto Vincenzo Grieco Pullè, coordinatore della rete di raccolta del COOU. L’olio usato è ciò che si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli di ciascun cittadino. “Se eliminato in modo scorretto – ha spiegato Grieco – questo rifiuto pericoloso può danneggiare l’ambiente in modo gravissimo: 4 chili di olio usato, il cambio di un’auto, se versati in acqua inquinano una superficie grande come un campo di calcio”. A contatto con l’acqua, l’olio lubrificante usato crea una patina sottile che impedisce alla flora e alla fauna sottostante di respirare. “Con la nostra attività di comunicazione – ha concluso – cerchiamo di modificare i comportamenti scorretti di chi crede che piccole quantità di olio lubrificante disperse nell’ambiente provochino poco inquinamento”. Il monitoraggio scientifico I prelievi vengono eseguiti dalla squadra di tecnici che effettuano le analisi chimiche direttamente in situ con l’ausilio di strumentazione da campo. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene nei laboratori mobili lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli) e chimico-fisici (temperatura dell’acqua, pH, ossigeno disciolto, conducibilità). Il giudizio di Legambiente viene dato in base ai risultati ottenuti dalle analisi microbiologiche (sono presi come riferimento i valori limite per la balneazione indicati dal Decreto Legislativo del 31 marzo 2010 nell’allegato A) e secondo i seguenti crit eri: Legenda Inquinato Enterococchi intestinali maggiori di 500 ufc/100ml e/o Escherichia Coli maggiore di 1.000 ufc/100ml Fortemente inquinato Enterococchi intestinali maggiori di 1.000 ufc/100ml e/o Escherichia Coli maggiore di 2.000 ufc/100ml Su www.legambiente.it/golettadeilaghi – sezione Analisi è possibile scaricare la mappa interattiva del monitoraggio, con i punti di campionamento e i risultati delle analisi. La mappa è incorporabile anche dal link https://maps.google.it/maps/ms?msid=215841639415208614863.0004c29d8e9ba4c3e4af7&msa=0 Le prossime tappe della Goletta dei Laghi: 10 – 12 luglio: laghi di Vico, Nemi, Giulianello, Lazio 15 – 16 luglio: laghi Cecita, Arvo, Ampoliino, Calabria 17 luglio: lago dell’Accesa, Toscana 18 – 19 luglio: lago Trasimeno e Piediluco, Umbria 20 – 21 luglio: lago Pertusillo, Basilicata 22 – 23 luglio: lago di Fiastra, Marche 24 – 27 luglio: laghi Rubino, Soprano, Pergusa, Ganzirri e Faro, Sicilia