Una Arena in condizioni pietose (e pericolose) ha accolto questa mattina i visitatori. Tra lo smontaggio del palcoscenico del musical Giulietta e Romeo e il montaggio della passerella per la maratona di domenica, l’anfiteatro era un cantiere lurido e rischioso. Immondizia ovunque, matasse di cavi elettrici abbandonati sulle gradinate, cataste di tubi di alluminio e di assi di legno, persino una gru che in piazza operava senza transenne intorno allo spazio di manovra (per cui i turisti camminavano sotto carichi pendenti in movimento). Vista la situazione che si presentava al momento dell’apertura è stato quindi deciso di chiudere l’anfiteatro. I turisti, fra cui alcuni gruppi organizzati che avevano in programma la visita, come da viaggio in catalogo, non hanno potuto entrare benché fosse stato loro assicurato il contrario, anche dalle stesse guide locali che si tengono aggiornate sulle variazioni degli orari di apertura, frequenti in [//]periodo di concerti. Evidentemente nessuno dei responsabili dell’Arena (Assessore? Dirigenti? Direzione dei Musei?) aveva previsto che l’Arena sarebbe stata in simili condizioni o se l’avevano previsto non hanno avuto il coraggio di chiuderla… come poi invece sono stati costretti a fare. L’Arena ha riaperto poco dopo mezzogiorno, ma era ancora lercia, quasi tutta transennata e impraticabile, tra rumorose squadre di operai che si muovevano tra i visitatori. Quasi tutti i posti a sedere, ad esempio, sono stati a lungo inaccessibili, delimitati da nastri di plastica.
Migliaia di mozziconi di sigarette sulle gradinate, rifiuti di ogni genere, alcuni ingressi erano parzialmente ostruiti da cumuli di sacchi di nylon. Vista la situazione si è avuto almeno il buon senso di far pagare il biglietto ridotto riservato alle scuole, 1 euro, anziché 6 euro (ingresso individuale) o 4,50 euro (ridotto gruppi). In compenso molti turisti in questi giorni fermano le guide o girano per i locali pubblici intorno agli Scavi Scaligeri chiedendo informazioni su orari e giorni di apertura. Disallestita l’ultima mostra fotografica, biglietteria ed ingresso sono sprangati. Non c’è un cartello, non una indicazione, nulla che informi sull’eventuale riapertura. Fino ad ora la zona degli scavi archeologici in cortile del Tribunale rimaneva chiusa solo nel periodo tra due mostre fotografiche, il tempo di smontare l’esposizione appena conclusa ed allestire quella nuova. Ora è tutto sprangato e non vi sono informazioni sulla sua riapertura visto che nemmeno telefonando si ottengono notizie su future esposizioni. Sembra un negozio chiuso per fallimento. Sul posto non si ottengono informazioni e chi cerca notizia sul sito web del Comune che ospita le pagine ufficiali degli Scavi, trova solo avvisi sulle mostre passate, nulla su prossimi eventi. Forse gli Scavi hanno chiuso per sempre?
(Comunicato stampa a cura di “Ippogrifo” accompagnatori e guide turistiche autorizzate di Verona)