Sequestro uve rosse Tregnago. Consorzio Valpolicella: «Coltivatore non associato»
In relazione alla notizia di oggi sul sequestro a Tregnago, da parte dei Carabinieri del Nas di Padova, di 80 tonnellate di uva rossa acquistata da aziende non appartenenti al territorio della Valpolicella e destinate, senza averne i requisiti previsti dai disciplinari di produzione, alla produzione di vini della denominazione Valpolicella, il Consorzio Tutela Vino Valpolicella precisa che l’imprenditore agricolo accusato di frode in commercio non è annoverato tra i soci e, in quanto tale, al di fuori del circuito di informazione e formazione che il Consorzio attua con i propri associati sulle politiche di qualità della [//]denominazione. A tal proposito il Consorzio era a conoscenza dell’attenzione di cui il medesimo era oggetto da parte dell’ente di controllo Siquria spa. «Interventi come quello odierno effettuato dai Nas su input del nostro ente di controllo Siquria spa – afferma il presidente del Consorzio Valpolicella Christian Marchesini – sono necessari e assolutamente in linea con le politiche del Consorzio di tutela del consumatore e dei propri associati. Paradossalmente, molti dei problemi legati alla contraffazione della denominazione Valpolicella sono figli proprio della qualità e dell’eccellenza espresse da questo territorio, che spinge anche chi non ne ha diritto a cercare di entrarvi illecitamente. Mai come in questo caso risulta evidente che l’attività di controllo in vigneto e in fruttaio effettuata dall’ente preposto è indispensabile e di supporto alle azioni istituzionali di promozione, valorizzazione e tutela delle denominazioni protette portate avanti dal Consorzio nel proprio ruolo».