Come anticipato nella precedente notizia, il consiglio comunale ha dato via libera all’impiego di 1 milione 816 mila euro all’estinzione anticipata dei vecchi mutui. Lo scontro è stato serrato tra le forze politiche e ognuno è come sempre rimasto della sua idea. Ecco il dibattito che è seguito alla relazione dell’assessore Riccardo Maraia (Villafranca sei tu).
Paolo Martari (Martari sindaco): «Se no si sfora il patto di stabilità?»
Maraia: «E’ diverso quello di cassa da quello di competenza. Non confondiamo le cose».
Sindaco Mario Faccioli (Pdl): «Se aumentiamo il debito ci riduce la possibilità di spesa sui servizi. Siccome vogliamo mantenerli senza incidere sulle tasche dei cittadini, dobbiamo ridurre le spese correnti. Abbiamo tolte tutte le spese inutili, non c’è più spesa corrente da tagliare e quindi bisogna agire sulle spese fisse come i mutui. A voi non piace, ma mi dovete dire come intendete finanziare i servizi. Oppure finanziamo opere e mi dite come paghiamo i servizi. Qui non c’è più niente di discrezionale. O riduci, o tagli. Più di così non possiamo fare. Non ci paghiamo neanche un panino, andiamo via con la nostra macchina. Non c’è altro modo di recuperare le risorse che lo Stato ci taglia. A ottobre non possiamo metterci a impegnarci in opere facendo altri mutui. Non può incidermi sulla cassa di domani che non è garantita».
Martari: «Non discuto l’utilità, quanto il fatto che a differenza degli ultimi anni dove il Comune aveva avanzi di circa 800 mila euro ora la somma è più cospicua. Non voglio che passi il concetto che l’amministrazione è virtuosa perché tutela oggi e domani e l’opposizione è spendacciona. Il debito non è male in quanto tale, è uno strumento da sempre utilizzato per esercitare le scelte che i cittadini li hanno chiamati a fare. Quindi bisogna valutare con maggior attenzione la possibilità di mantenere sul territorio una parte di queste risorse. Non ci dà l’idea dell’impellenza. Altrimenti il ragioniere capo Dal Gal potrebbe fare il sindaco lui se facciamo un’attività meramente ratificatoria. Avete anche rinegoziato i mutui quindi allungandoli per le generazioni future».
Maraia: «Qui nessuno demonizza il debito. Ma come fa uno a casa propria, il debito deve essere proporzionato alla capacità di entrate. Qui deve essere rapportato a minori trasferimenti di 5 milioni dallo Stato in 5 anni. Non è più sostenibile. Rinegoziati? Si allunga ma si risparmia comunque. Se avessimo fatto diversamente dovevamo aumentare di un punto e mezzo l’Irpef».
Martari: «Per il Comune l’utile non è un guadagno, ma un segno di una mancata calibratura tra entrate e spese».
Marco Dall’Oca (Villafranca sei tu): «E’ stata fatta una scelta politica precisa, scelta obbligata se no si doveva tagliare i servizi. E’ una necessità per fare bene l’amministrazione, per avere risorse per la spesa corrente. Il tuoi ragionamento non stanno in piedi perché l’amministrazione ha fatto comunque opere. E’ una scelta per mantenere le risorse per il sociale e portare a casa da Regione o Stato contributi per fare sviluppo. E’ facile fare i mutui e farsi belli per cinque anni e poi ci penserà chi viene dopo».
Adriano Cordioli (Pdl): «Le opere pubbliche devono essere ultimate e pagate entro lo stesso anno, se no devo rifinanziarle con altri soldi. Facendo il bilancio adesso è chiaro che era impossibile. Il lucro di un Comune è garantire i servizi sociali ai cittadini senza aumentare le tasse».
Martina Pasetto (Forza Villafranca): «Sono favorevole a ridurre l’indebitamento dell’ente. E’ bene estinguere i mutui che hanno tassi molto elevati così possiamo avere un controllo sulle entrare e avere risorse a disposizione per i servizi alla gente che è la cosa fondamentale».
Luca Zamperini (Lista Tosi): «Favorevoli perché va nella direzione seguita negli anni precedenti che avevamo appoggiato. Si liberano risorse per la spesa corrente che è indispensabile. In un clima di incertezza e a fronte di continui tagli è la scelta giusta».
Isabella Roveroni (Pd): «Colpisce l’entità dell’avanzo, con le necessità che il territorio. E poi non ci sono 100 mila euro per mettere in sicurezza la strada dell’Alpo. Ci sono opere come piazza dell’Alpo, la famosa ciclabile da Villafranca a Caluri di cui si parla da 9 anni. Guardando le emergenze e i vostri progetti si sarebbero trovate opportunità per impegnare questi denari. Sono 4 euro per cittadino, pensate che i cittadini non li avrebbero pagati per opere nell’interesse della comunità? Dispiace sentire che un sindaco e un’amministrazione non hanno spazi di scelta. Riteniamo che vanno perseguiti, cercati, alimentati. E qui lo spazio c’era. I mutui accesi sono serviti per fare opere pubbliche. Se Villafranca è una cittadina funzionale è merito delle scelte del passato, di chi ha acceso i mutui».
Marco dall’Oca: «Non facciamo populismo».
Adriano Cordioli: «Voto fortemente positivo perché è stato fatto il massimo di quanto si poteva. Bisogna dire le cose corrette».
Sindaco: «O abbiamo consapevolezza che il mondo è cambiato, oppure passeremo cinque anni ad azzuffarci chi ha ragione e chi ha torto. In funzione di quanto abbiamo, bisogna guardare quale è il bisogno principale della nostra comunità. Mi dite dove si taglia e si sposta il ricavato. Oggi c’è gente che non paga il buono pasto, che non riesce a pagare la retta. Non possiamo permetterci di pagare la ciclabile. Facevamo più bella figura a tagliare i servizi e fare opere pubbliche e poi lamentarsi del Governo. Idee e progetti ne abbiamo pronti. Quando ci saranno le risorse li faremo. In questo momento storico la gente non riesce a pagare le bollette».
Matteo Melotti (Pd): «C’è un rischio che alle nuove generazioni lasciamo bilanci immacolati ma non c’è più lavoro. Bisogna trovare il giusto equilibrio. Rispettati i parametri, ogni altro euro deve essere investito».
Giuseppe Pecoraro: «Favorevole a ridurre l’indebitamento perché incide su di noi e su chi verrà».