Un grazie a tutti coloro che ci hanno fatto sentire la loro vicinanza in questa ricorrenza dei 20 anni che nei prossimi mesi ricorderemo ripercorrendo gli eventi più importanti del periodo. Sono arrivati messaggi via Facebook, mail, telefonate. Anche in questo caso si è sentito il calore di chi apprezza il tuo lavoro e ci tiene e chi ti si avvicina solo per convenienza. Gente che ti incoraggia col cuore perché capisce gli sforzi al di là di tutto, altri che hanno fatto finta di niente pur essendo stati “presenti“ assiduamente sul giornale. Sull’ultimo numero cartaceo di Target abbiamo scomodato Vasco Rossi per dipingere questo ventennio. «Eh già. Sembrava la fine del mondo ma sono ancora qua. Ci vuole abilità, eh, già. Il freddo quando arriva poi va via, il tempo di inventarsi un’altra diavoleria. Con l’anima che si pente, metà e metà, con l’aria, col sole, con la rabbia nel cuore, con l’odio, l’amore, in quattro parole: io sono ancora qua, eh già, eh già. Io sono ancora qua». Questi versi di una famosissima canzone di Vasco Rossi inquadrano molto bene l’avventura di Target, iniziata nel 1995 e proseguita sino ad oggi grazie alla fedeltà degli inserzionisti che continuano a credere in questo mezzo di comunicazione non solo perché è il più diffuso del Villafranchese, ma anche per quello che propone. E non è stato facile. Siamo passati tra sensazioni contrastanti al massimo, tragedie come la perdita dell’editore Cordioli nel 2009. Ma siamo ancora qua. E le difficoltà più grandi non derivano dall’aspetto economico, vista la fiducia che continuiamo a riscuotere tra le aziende, ma dal rapportarsi col territorio, soprattutto con gli amministratori, che peraltro capiamo nello sforzo di fare le nozze con i fichi secchi. Non facciamo di tutta un’erba un fascio, ma con molti la disponibilità e la correttezza non bastano mai. Passi in un attimo da stampa amica a stampa cattiva. Che tristezza. Anche perché, ribadiamo, la stampa non deve esser né amica, né contraria, ma solo corretta. Pazienza. L’unico rammarico, semmai, è di non riuscire a dar voce a tutti quanti operano sul territorio, come le associazioni. Ma con un mensile di più non si può fare.