Il 3 febbraio alle 11.00 al Teatro Ristori di Verona terzo appuntamento del ciclo per le scuole “Non è musica per vecchi”, con il ventiseienne direttore d’orchestra Andrea Battistoni, veronese, assieme ai suoi amici del B-Side Trio (Sergio Baietta pianoforte, Alessandro Beverari clarinetto, Niccolò Bollettini voltapagine). Battistoni sarà al violoncello – oltre a guidare l’ incontro con i ragazzi, come gli altri tre. Battistoni inaugurerà il prossimo 20 giugno la Stagione dell’Arena di Verona con Un ballo in maschera, di Verdi.[//] Un progetto didattico, questo, che ha ricevuto il patrocinio del Ministero – Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto – Direzione Generale – Ufficio Scolastico di Verona. ____________________________________________ L’attenzione per la formazione culturale delle giovani generazioni è stata fin dall’inizio una delle linee-guida dell’attività del Ristori. Aver trovato corrispondenza in uno dei talenti della direzione della nuova generazione, veronese per di più, è di grande auspicio. Il Ristori ha chiesto a Battistoni e al suo gruppo di condurre gli studenti in un viaggio nella musica – in tutta la musica. Mettere in relazione le diverse musiche, a confronto, in prospettiva. Sarà poi vero che la classica è così noiosa? E che la musica cool è solo quella degli One Direction (ad esempio)? Ecco quattro incontri pensati per gli studenti delle Superiori, dove dei ventenni suoneranno e parleranno ai loro, possiamo dire, fratelli minori. Il primo incontro, lo scorso 12 dicembre aveva per titolo Musica… quale? Il secondo, lo scorso 20 gennaio, era intitolato Cos’è la musica? Ecco le grandi domande senza tempo: la musica racconta qualcosa o è astratta? Cosa comunica la musica e perché la ascoltiamo? Musica “pura” e musica “applicata” all’immagine e al racconto, con esempi dal grande repertorio e parodie di celebri classici; testi e filmati musicati dal B-Side Trio per mostrare quanto la musica possa cambiare la percezione di un film o di un racconto, oppure essere altamente espressiva anche se non riferita a nessun contenuto extra-musicale. Il terzo, il 3 febbraio, è intitolato La vita del musicista. Cosa rende la professione del concertista così particolare? Entriamo nella testa di un musicista mentre suona. Il rapporto con la critica e la percezione di ciò che si sta suonando. Parodie di tic e manie del musicista. Coinvolgimento emotivo nell’interpretazione. Perché studiare uno strumento musicale? Fare musica: coinvolgere il pubblico. Il quarto, il 18 marzo Mettiamoci all’Opera! Ecco l’opera, il canto e la sua tradizione. Differenze tra cantare l’opera e cantare una canzone. Com’è che si riesce raccontare una storia appassionante attraverso la musica? L’Arena di Verona e l’importanza della scenografia per affascinare il pubblico. L’opera è ancora attuale?