Cantina di Monteforte: i soci approvano il bilancio 2012/2013
E’ stato approvato all’unanimità il bilancio d’esercizio 2012/2013 di Cantina di Monteforte che evidenzia un fatturato consolidato di 15,5 milioni di euro. Più qualità e meno quantità per Cantina di Monteforte che a fronte di una annata piuttosto complessa per quanto riguarda la produttività, ha chiuso con valori più che positivi l’ultimo bilancio. L’azienda – 600 soci, attivi su 1300 ettari prettamente nella zona del Soave Classico – ha infatti registrato una crescita del +25% nella remunerazione delle uve ai soci rispetto all’esercizio precedente. Positivo il trend relativo all’imbottigliato, in particolare all’estero: cresce infatti il vino in bottiglia (+5% rispetto al 2012) ed in generale si confermano molto buoni i trend per i prodotti a marchio che gradualmente stanno ottenendo una buona riconoscibilità.[//] Positivo anche il fatturato dei vini a marchio azienda che cresce di un ulteriore 5% rispetto allo scorso anno. Il giro d’affari legato al mercato domestico incide per il 20% sul totale del fatturato, a fronte di un 80% derivante dai mercati esteri. Le principali piazze estere d’interesse per la cantina sono Gran Bretagna (60% sul fatturato estero), Paesi Scandinavi (15%), Germania (5%), seguiti a stretto giro da Svizzera, Olanda, Giappone e Stati Uniti. La vendemmia 2012 si è caratterizzata per un generale calo produttivo che non ha risparmiato neppure Cantina di Monteforte. Nonostante la diminuzione nelle produzioni però (-38% delle uve conferite rispetto alla vendemmia precedente) si è riusciti ad arginare ad un -8% il calo di fatturato. «Quella che si è appena chiusa – evidenzia Gaetano Tobin, direttore generale di Cantina di Monteforte – sarà ricordata come una annata complessa, caratterizzata ancora da scarsità di prodotto. Non sono mancate poi difficoltà per l’approvvigionamento idrico, specie in zona collinare. Tuttavia, sebbene l’aumento dei prezzi delle uve non ci abbia favorito rispetto ai nostri competitors, sono stati rinnovati importanti contratti di fornitura a sottolineare come le nostre produzioni sappiano distinguersi per un vincente rapporto tra qualità e valore. Non dimentichiamo poi la forte crescita della remunerazione delle uve dei nostri soci, un dato in controtendenza rispetto all’andamento generale, reso possibile grazie a mirate strategie commerciali». Continua intanto l’opera di ristrutturazione aziendale e di ammodernamento interno. Da poche settimane è entrato in funzione il nuovo depuratore che rende l’azienda totalmente autonoma sul fronte dello smaltimento di tutte le acque di scarico della cantina. Sono inoltre stati sostituiti vecchi macchinari obsoleti con macchine nuove e a basso consumo energetico, è stata introdotta nuova strumentazione di laboratorio assieme al sistema multi parametrico a raggi infrarossi FOSS. Attivismo non solo nella sede produttiva di Monteforte ma anche sul fronte della promozione all’estero, in particolare negli Stati Uniti. «Il mercato americano – conlcude Tobin – è sicuramente per noi una piazza importante su cui puntiamo. In tale direzione ci stiamo impegnando molto e gli sforzi iniziano ad essere premiati. Il Soave infatti sta iniziando ora a vivere in America una nuova primavera tra gli operatori di settore e dopo tanti investimenti sul fronte del marketing finalmente anche i consumatori iniziano ad accorgersi di noi».