Nella nostra provincia il peso degli infortuni in agricoltura è pari a un terzo di quelli dell’intero Veneto. Verona è al primo posto con riferimento al numero di infortuni (1218 rispetto ai 3750 dell’intero Veneto. Dai dati si vede il calo del fenomeno con andamento sempre in riduzione ma differenziato per provincia. Per quanto riguarda i mortali è da ricordare che il numero può risultare sottostimato poiché sfuggono dalle statistiche INAIL quelli di agricoltori non soggetti a tutela INAIL. La tutela assicurativa in ambito agricolo si avvale infatti di una disciplina distinta e autonoma [//]rispetto a quella del settore industriale. Il numero degli infortuni mortali nella nostra provincia ha avuto un picco nel 2012 (sei eventi), in forte aumento rispetto all’anno precedente che si era chiuso con un unico caso mortale. Nel 2013 si è verificato un unico caso mortale ritornando quindi alla medesima situazione del 2011. In numeri assoluti quindi gli infortuni stanno calando, in misura non omogenea ma abbastanza diffusa. Se allarghiamo l’indagine ad un arco temporale più vasto e alla tipologia di rapporto di lavoro (autonomo o subordinato), vediamo come il calo avvenuto negli ultimi 5 anni è di una certa consistenza, proporzionalmente minore relativamente al lavoro autonomo ( -18%), più importante nel lavoro dipendente (-35%). Entrando più nel dettaglio della nostra provincia vediamo innanzitutto il numero di infortuni denunciati con riferimento alla gravità:intendendo per gravi gli infortuni con più di 40 giorni di prognosi o quelli con postumi permanenti. Vediamo subito come la percentuale di infortuni gravi nel settore agricolo è decisamente più elevata che nel settore dell’industria e servizi con percentuali superiori del 50% e superiore anche allo stesso settore delle costruzioni, generalmente considerato ad alto rischio. Oltretutto va tenuto conto che a differenza del settore industriale dove il peso degli infortuni in itinere negli eventi gravi e mortali è molto elevato con percentuali di circa il 25% per i mortali (quasi 300 eventi sui 1120 totali)e intorno al 20% per i gravi, il numero degli itinere in agricoltura è ridottissimo e pertanto incide in misura pressochè trascurabile. Gli infortuni sono quindi praticamente tutti in attività di lavoro che rappresenta il reale campo d’azione delle attività di prevenzione. Altra particolarità del fenomeno infortunistico in agricoltura è data dalla notevole percentuale di infortuni che occorrono a lavoratori autonomi: vediamo infatti come sempre con riferimento agli infortuni gravi l’85% accade a lavoratori autonomi, con una differenziazione notevole legata alle classi di età; gli autonomi vedono una notevole parte di infortuni concentrati nella popolazione più anziana mentre per i lavoratori dipendenti l’addensamento maggiore è nelle fasce più giovani e nei lavoratori a termine (spesso stranieri). Analizzando i singoli casi di infortuni gravi e mortali, emerge che la categoria di lavoratori più esposta è costituita dai titolari e soci della aziende agricole, dovendosi ciò al fatto che il tessuto provinciale agricolo è formato principalmente da aziende piccole e medio piccole, a conduzione prevalentemente familiare. La gestione della sicurezza si presenta perciò complessa anche per le caratteristiche del settore, quali ad esempio, ampia presenza di aziende di piccole o piccolissime dimensioni, spesso a conduzione familiare, molti lavoratori autonomi e stagionali, questi ultimi in prevalenza stranieri, sovrapposizione diffusa tra ambienti di lavoro e di vita e una diffusa sottovalutazione dei fattori di rischio molto numerosi nel lavoro agricolo. Anche nel comparto agricolo è diffuso l’uso di numerose attrezzature meccaniche che alleggeriscono la fatica degli addetti, ma possono aumentare se obsolete o mal utilizzate la rischiosità delle operazioni. Ma se restringiamo l’ottica ai soli infortuni mortali, ci rendiamo conto che la prima causa di morte, con il 35% del totale dei casi, è la perdita di controllo di macchine o attrezzature agricole, dovuti prevalentemente all’uso del trattore. Esposti sono sia i lavoratori sia coloro che vengano a trovarsi in prossimità di macchine in movimento. Come in altri ambiti, anche per le macchine utilizzate in Agricoltura sono importanti stato d’uso e manutenzione, presenza di dispositivi di protezione non manomessi o alterati, caratteristiche dell’ambiente di lavoro (ad esempio pendenza del terreno), stato fisico dell’operatore (stress e stanchezza), sua formazione, addestramento e percezione del rischio. Poche regole basilari dovrebbero sempre essere rispettate.

Comunicato stampa sulla presentazione di oggi a Fieragricola di Confagricoltura Verona e Inail del progetto “La cultura della sicurezza in agricoltura a 360°”