Il Consiglio Provinciale ha approvato il PTCP-Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. La votazione ha riguardato le osservazioni pervenute al Piano, presentate da 86 soggetti, per un totale di 367 comunicazioni protocollate. Di queste, 22 sono state ricevute dopo il termine fissato ma sono state egualmente valutate e rese note. Tra i soggetti che hanno inviato i loro contributi, ci sono 19 Comuni, associazioni ambientaliste, ULSS, due partiti, enti vari e cittadini. In totale è stata data riposta a 5.206 osservazioni. Nello specifico, per ciascuna di queste è stata redatta una scheda di controdeduzione.
Il PTCP è lo strumento che traccia gli obiettivi dell’assetto del territorio provinciale in coerenza con gli indirizzi di sviluppo socioeconomico e le caratteristiche geologiche, geomorfologiche, idrogeologiche, paesaggistiche e ambientali. I temi principali interessati sono: le infrastrutture, le aree di espansione di interesse sovracomunale, le attrezzature sportive e turistiche, le reti ecologiche, il paesaggio, le strutture per il grande commercio. Dopo l’approvazione da parte del Consiglio, il Piano sarà inviato alla Regione Veneto, che avrà a disposizione 180 giorni per la messa in pratica definitiva. “La validazione del PTCP implica che le deleghe urbanistiche per l’approvazione dei PAT comunali passino alla Provincia. Inoltre, acconsentire ad un piano di area vasta permette uno sviluppo più coordinato, specialmente per le funzioni sovracomunali. – commenta l’assessore alla Programmazione e pianificazione territoriale, Samuele Campedelli – . Il Piano ha avuto un solo voto contrario, quello dell’Idv, mentre gli altri gruppi di opposizione si sono astenuti. E’ un dato significativo, che conferma la validità dell’impianto progettuale per il governo del territorio che è di tutti i veronesi. Il Ptcp non ha la capacità di sanare vecchie ‘ferite’, ma da oggi sappiamo almeno che siamo al riparo da altri guai. Nel Ptcp si coniugano le opportunità di crescita con l’attenzione al nostro sistema paesaggistico, in un più generale equilibrio dei sistemi socioeconomici e territoriali. Si tratta di temi che possono essere affrontati solamente in un approccio di area sovracomunale”.