È rientrata a Verona la delegazione di Emmaus che ha trascorso una settimana a Lampedusa per supportare la realtà locale con diverse iniziative volte a sensibilizzare la popolazione verso una gestione sostenibile dell’isola. Ambiente e immigrazione i due temi che hanno coinvolto, accanto alla promotrice Emmaus Italia, anche Emmaus Europa ed Internazionale, Legambiente, Libera contro le mafie, L’Italia sono anch’io con Archivio Storico e Comune di Lampedusa. Un campo di volontariato ha visto una quarantina di volontari provenienti da tutta Italia ripulire alcune spiagge e diversi siti dell’isola. Effettuato anche il recupero di materiale con cui, quest’estate, il Centro Diurno Malati Psichici di Lampedusa allestirà un mercatino dell’usato, secondo lo spirito originario del movimento fondato dall’Abbé Pierre. L’incontro “Isole Sostenibili”, giovedì 3 aprile, è stata un’occasione per condividere le buone pratiche in campo ambientale e discutere di autosufficienza energetica da fonti rinnovabili e pulite.
A chiudere la serie di eventi il convegno internazionale “Lampedusa Città dell’Europa: per un’Europa di uomini, donne, popoli, dignità e diritti”, durante il quale realtà associative impegnate per i diritti civili attive in Libia, Siria, Tunisia, Eritrea, ma anche Spagna, Grecia e il resto dell’Europa, hanno confrontato le proprie esperienze. Sono Andalucìa Acoge, PICUM, Migreurop, Forum Tunisien pour le Droits Economiques et Sociaux.
«Di accoglienza non si muore» è il messaggio condiviso da tutti, espresso dal sindaco di Lampedusa e Linosa Giusi Nicolini: «Si deve vergognare l’Europa, un Continente di 500 mila abitanti che dice di non farcela ad accogliere qualche centinaio di migranti che passa da qui». Ma Lampedusa non è sola. Lo ha ricordato Jean Rousseau, presidente di Emmaus Internazionale, consegnando alla prima cittadina il Passaporto di Cittadinanza Universale per il suo impegno nella difesa del diritto alla mobilità internazionale.