Confagricoltura: «Le Regioni tengono in ostaggio lo Stato»
All’assemblea di Confagricoltura Verona De Castro bacchetta il populismo anti Ue: “Dall’Europa 6 miliardi all’anno al sistema agroalimentare”. “Con la Pac ci arriverà il 10 per cento in meno di risorse, ma bisogna dire basta al piattino dell’elemosina per chiedere sovvenzioni. Il futuro che aspetta l’agricoltura è fatto di competitività: banda larga, tecnologia, essere connessi col mondo”. Lo ha detto ieri Mario Guidi, presidente di Confagricoltura, davanti a una platea gremita di politici e rappresentanti di enti accorsa al Centro agroalimentare Verona Mercato per la 69. assemblea dei soci dal titolo “L’agricoltura del futuro: conservare l’ambiente e nutrire il pianeta con l’innovazione e la ricerca”? Sul [//]tavolo temi cruciali come la Pac, il Programma di sviluppo rurale, i fondi, gli ogm, l’ambiente. Alla vigilia della conferenza Stato-Regioni per decidere la dotazione della Pac negli aiuti accoppiati, Guidi ha ricordato come sia in corso una discussione sterile che evidenzia un sistema in panne: “Le Regioni tengono in ostaggio il Paese – ha detto – e l’Italia è troppo fragile per avere forza decisionale. A noi non importa se le Regioni avranno più o meno, ma che le aziende che producono abbiano le risorse per lavorare”. Nella Pac, ha sottolineato, bisogna eliminare i corpi intermedi e i contributi inutili: “In Italia ci sono un milione 402 mila domande Pac di cui solo 770 mila di iscritti alla Camera di Commercio e 400 mila partite Iva sopra i 7000 euro di reddito. I contributi sotto i 300 euro vanno eliminati”. Secondo l’europarlamentare Paolo De Castro, presidente della commissione Agricoltura del Parlamento europeo, questa “non è la Pac che abbiamo sognato”, ma è già un grosso passo avanti rispetto all’impianto originario favorevole al Nord Europa ed è migliorabile con la modifica di metà percorso del 2017. “Sento molte forze populiste che sparano contro l’Europa – ha rimarcato -. Ma ricordiamoci che la Ue dà 6 miliardi all’anno al sistema agroalimentare. Giusto criticare le scelte, ma l’Europa non è una controparte: siamo noi”. Di risorse ha parlato anche Andrea Comacchio, responsabile della Direzione produzioni agroalimentari della Regione Veneto,illustrando gli aspetti tecnici del Programma di sviluppo rurale appena approvato. Un Psr molto semplice, incisivo, con meno misure rispetto al passato, che punta a concentrare le risorse su pochi obiettivi anziché disperderle in mille rivoli. Paolo Ferrarese, presidente di Confagricoltura Verona, ha parlato di agricoltura “che deve avere propensione alla produzione, contestualmente all’ambiente”. E gli ogm potrebbero aiutare: “Adottando varietà più forti avremo meno bisogno di interventi chimici”. Valerio Giaccone, docente dell’Università di Padova, ha illustrato a questo proposito le nuove tecnologie per il futuro della qualità e sicurezza degli alimenti offerte da genetica, chimica e microbiologia. Elisa Franco, presidente dei giovani Anga provinciale, ha letto una lunga lettera di appello rivolta ai numerosi politici e rappresentanti di enti in sala: “Siamo subissati da informazioni di ogni genere e da un continuo aumento della burocrazia. La Pac è ancora oscura, sul greening si favoleggiano poche certezze. Noi giovani vi chiediamo lungimiranza nelle scelte. Avete sempre pensato solo al presente. Pensate anche al nostro domani”.