Il sogno di Villafranca di portare a casa uno scuolabus si è infranto proprio a un passo dal traguardo. Alla quinta partecipazione alla trasmissione di Rai2 “Mezzogiorno in famiglia“ è stata fatale la nuova sfida contro il comune di Camerino. Questa volta non è riuscito il colpo di mano di Federico Zamboni e i marchigiani sono andati meritatamente in finale. Ma sia lui che gli altri ragazzi meritano un applauso per lo spirito con cui hanno affrontato una avventura iniziata un po’ alla cieca e che man mano è diventata un motivo di orgoglio. Esserci, al di là del premio finale, voleva dire lottare per il proprio paese, nonostante purtroppo la quasi totale indifferenza con cui Villafranca ha accompagnato questa esperienza se non addirittura il fastidio per le strade chiuse. Basti pensare al televoto che anche in questo week end ha penalizzato le prove artistiche dei ballerini Davide e Alessandra e della cantante Alice Righi. La dinamica regista Monica Zaffarame ha messo tutta la sua verve per dare entusiasmo e sollecitare il voto ma senza esito. Bravo dunque a chi si è battuto al massimo a Villafranca (Luca Bonfante, Jacopo Filippi, Anna Rosini, Monica Ralli, Marco Robbi, Luca Ferrante e Ilaria Aloisi) e a Roma (Andrea Magai, Elia Peroni, Federico Zamboni, Giorgia Perina, Leandro Christian Muriana, Michela Pegoraro, Serena Tacconi, Vanessa Vezzari) col supporto di due veri capisquadra come Loredana Bavosa e Paolo Montresor. Villafranca ha comunque vinto la sua sfida. Tutti si sono affezionati alle due presentatrici, le gemelline Laura e Silvia Squizzato che hanno portato all’ombra del Castello una bella dose di simpatia e che hanno detto di essersi sentite a casa propria. L’organizzazione del Comune ha cercato di mettere a loro agio tutti i componenti della troupe Rai e tutto è filato per il meglio. Chi in queste settimane, come ristoratori e pasticceri, associazioni, personaggi come Bortolin, il Paroloto, Ongia, Silvia Nicolis con i gioielli del suo museo o Luca Dossi con la cartolina storica, ha fatto fare bella figura alla comunità, dimostra quanta vitalità ci sia sul terriccio ma bisogna far squadra per far emergere i valori. Se questo messaggio arriverà alla gente varrà molto più dello scuolabus.