Vigneto bagnato, vigneto fortunato? Non proprio. Un mese e mezzo di piogge hanno alzato il tasso di ansia dei viticoltori nei confronti di un’annata che fino a metà giugno nel NordEst sembrava viaggiare a gonfie vele. E’ questa la sintesi dell’incontro sulle Previsioni vendemmiali nel Triveneto, giunto alla 40^ edizione, svoltosi oggi a Legnaro-PD di fronte ad una platea di operatori che ha riempito la sala, e promosso come sempre da Veneto Agricoltura-Europe Direct Veneto, in collaborazione con Regione, Avepa, CRA-VIT di Conegliano, Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia e Province Autonome di Trento e Bolzano.
Troppe precipitazioni, quindi, ovvero interminabili ore di bagnatura fogliare, eccessiva umidità dei suoli, incessante sviluppo vegetativo e anomala compattezza dei grappoli. A livello di rese quantitative, considerando anche i nuovi vigneti che entreranno in produzione, ci si attesterà su una riduzione media nelle tre Regioni analizzate del 5-10%.
Questa sarà più sensibile nelle province di Treviso, Verona, Vicenza e Trento, stazionaria o di pochi punti percentuali inferiore nelle restanti. I motivi sono da ricercare nella minor fertilità delle gemme, nelle grandinate e nello stato sanitario non sempre perfetto soprattutto dei vitigni precoci oramai prossimi alla raccolta.
L’acidità sarà più sostenuta e questo a vantaggio delle basi spumante. La precocità, evidente fino a fine giugno, è andata via via contraendosi sino ad annullarsi quasi del tutto, con una data di inizio vendemmia stimata per la seconda metà di agosto. Nonostante i viticoltori siano intervenuti gestendo al meglio la difesa dei vigneti, ad oggi le previsioni qualitative assegnano all’annata valori zuccherini medi, come anche per le sostanze coloranti e aromatiche. Mentre l’annata 2013 si era positivamente risolta con il bel tempo sopravvenuto dalla seconda metà di giugno, quest’anno anche un miglioramento meteo a partire dai prossimi giorni non potrà portare la qualità delle uve su alti livelli, come meriterebbero gli sforzi cui i viticoltori si sono sottoposti in queste settimane.
Un’annata, questa del 2014, che per aggressività fungina e piovosità trova simili riscontri solo nel lontano 1995.[//] Date le particolari condizioni meteorologiche che hanno caratterizzato questa prima parte dell’estate, si prevede una riduzione della produzione di uva, anche se in maniera diversa da zona a zona e per varietà.
Per quanto riguarda la parte ovest della provincia, in conseguenza delle ripetute grandinate e del clima eccessivamente umido, si prevede un calo della produzione anche fino al 20% relativamente alle varietà precoci.
Nelle zone a più alta vocazione viticola, quali le colline, la produzione dovrebbe essere in linea con le annate precedenti. E’ prevista una fertilità minore soprattutto per le varietà autoctone veronesi, mentre nelle uve bianche precoci, dove si sono registrati problemi di fioritura con ritorni di freddo che hanno favorito la colatura e l’acinellatura, si prevede una flessione del 10% circa. La qualità del prodotto sarà con ogni probabilità influenzata negativamente da un andamento climatico eccessivamente umido.