Cooperativa lavoratori Zanardi, commesse dall’Inghilterra
Un altro importante passo in avanti per la Cooperativa lavoratori Zanardi, nata da un’operazione di workers buy out lo scorso maggio, che consentirà alla neocostituita impresa sociale di avviare finalmente l’attività: giovedì 11 settembre la firma dell’accordo sindacale, in virtù del quale si esclude «ogni responsabilità e solidarietà della Cooperativa C.L.Z. sc per i crediti vantati a qualsiasi titolo dai dipendenti nei confronti della Gruppo editoriale Zanardi srl in liquidazione, relativi all’intero rapporto di lavoro». Vale a dire che nei confronti della [//]cooperativa non potrà essere avanzata nessuna pretesa riguardo, ad esempio, a stipendi arretrati, tfr, tredicesime non godute… ossia di tutto quanto dovuto ai lavoratori dalla G.E.Z. Così, finalmente, i soci lavoratori – il gruppo di ex dipendenti che hanno deciso di rilevare l’attività dell’azienda padovana fallita – potranno procedere alla capitalizzazione dell’impresa, grazie all’anticipo delle indennità di mobilità da parte dei soci lavoratori che va a sommarsi ai 500mila euro messi a disposizione dagli strumenti di promozione della cooperazione di Legacoop: da qui l’affitto dei macchinari e delle attrezzature aziendali dalla procedura di concordato liquidatorio del Gruppo Zanardi, la storica realtà padovana oggi in liquidazione per cessata attività aziendale. Insomma un passaggio obbligato per consentire l’avvio della produzione di volumi di pregio, che resterà il settore prioritario di attività della cooperativa. Grande la soddisfazione di Legacop Veneto, che fin dall’inizio ha accompagnato e guidato il processo sostenendo il nuovo progetto imprenditoriale: «La rimozione di questo ultimo ostacolo porta al traguardo l’operazione di workers buy out – commenta il presidente regionale Adriano Rizzi -, consentendo di salvare posti di lavoro e di mantenere la produzione: ancora una volta il modello cooperativo conferma le sue enorme potenzialità e la capacità di dare risposte concrete e innovative alla crisi». «Indubbiamente quest’ultimo era lo scoglio più difficile da superare: ora per noi la strada finalmente è in discesa. Subito dopo la sigla dell’accordo si è riunito il cda della cooperativa per definire le prossime azioni necessarie» racconta il presidente della cooperativa Pietro Del Popolo, che proprio in questi giorni sta gestendo le relazioni con un nuovo cliente tedesco: «Sono segnali buoni da un mercato, anche internazionale, che ci stava aspettando: un mercato verso il quale siamo in questi mesi sempre rimasti in ascolto e in dialogo». L’accordo, approvato dall’assemblea dei lavoratori del Gruppo editoriale Zanardi, vede le firme del presidente della cooperativa Pietro Del Popolo, del liquidatore Rodolfo Zanardi del Gruppo Zanardi, di Paola Guidolin per la Fistel-Cisl di Padova, di Marcello Malerba della Slc-Cgil di Padova e dei due componenti Rsu Maurizio Marin e Andrea Cesarotto. In particolare rispetto a tutta questa ultima fase, che nei mesi scorsi aveva subito una battuta d’arresto, rilevante è stato il ruolo dell’assessore alla formazione e al lavoro della Provincia di Padova Massimiliano Barison, che a inizio settembre, raccogliendo tempestivamente la sollecitazione di Legacoop Veneto, aveva convocato un tavolo di coordinamento con le organizzazioni sindacali: «La vicenda Zanardi è la dimostrazione di quanto le istituzioni abbiano una funzione importante nello stare a fianco delle aziende in crisi verso percorsi di riattivazione, soprattutto nel caso della creazione di nuovi soggetti: qui, come in altre situazioni del territorio, come Provincia abbiamo sentito che non era un compito solo di altri e che era necessario non far sentire soli i lavoratori». La produzione della Cooperativa lavoratori Zanardi prenderà dunque ufficialmente avvio già a partire dal prossimo ottobre con due importanti commesse di clienti inglesi: la stampa e la confezione di un catalogo per un nuovo modello di auto di marchio italiano e di una pubblicazione di pregio, copia autorizzata di un libro antico del ‘600 rinvenuto in una biblioteca inglese. La ripresa vedrà al lavoro il primo gruppo di venti soci, che in tutti questi mesi hanno con grande tenacia e convinzione perseverato lungo il percorso verso la rinascita. La prospettiva condivisa con le organizzazioni sindacali è quella di arrivare a una cinquantina entro la fine dell’anno, con l’inserimento progressivo di ulteriori soci lavoratori.