“Non sparate agli Ibis eremita che volano oggi nei cieli della Toscana, non sparate agli Ibis eremita che stanno per partire per un nuovo viaggio verso le temperature miti dell’ Italia.” È l’ appello che lanciano dal Parco Natura Viva di Bussolengo (Vr) Corinna Esterer e Anne-Gabriela Schmalstieg, le due “mamme adottive” che hanno guidato la migrazione dei 14 Ibis eremita da Salisburgo ad Orbetello, a bordo di un ultraleggero. “Un altro stormo con più di 20 esemplari sta per partire dal nostro campo di addestramento in Austria – prosegue Corinna – ma stavolta gli uccelli dovranno cavarsela da soli: gli adulti guideranno i giovani, e noi non saremo alla testa dello stormo. Seguiremo la [//]formazione in volo da terra, e ci appelliamo ai bracconieri che hanno già ucciso Archimedes e Goja. Se gli adulti che già conoscono la rotta dovessero essere colpiti, i giovani si perderanno e tutti gli sforzi profusi dal progetto “Reason for Hope” per riportare questa specie migratoria in Europa, saranno vani”.
Le due ragazze fanno parte del Waldrapp Team, il gruppo di ricercatori austriaci promotore del progetto “Reason for Hope”, un progetto Life plus, co-finanziato dalla Comunità Europea e capitanato dal Dr. Johannes Fritz, che ha In Italia [//]un unico partner scientifico ed economico: il Parco Natura Viva di Bussolengo (Vr), dove il Waldrapp ha terminato stamattina il workshop conclusivo della migrazione guidata dall’ uomo 2014.
“Questo secondo stormo sarà autonomo in cielo e noi non possiamo prevedere con precisione quando gli Ibis toccheranno le città indicate dalla rotta, perciò li anticiperemo a terra per proteggerli”, interviene Johannes Fritz. “Il Parco Natura Viva sarà parte anche questa volta dello staff a terra. Dovremo tracciare e tenere monitorato tramite Gps lo spostamento degli Ibis, aiutarli nelle soste e soccorrerli se necessario. Dovranno affrontare le Alpi, sorvolare il Friuli, il Veneto, l’ Emilia Romagna, attraversare gli Appennini in Umbria e dirigersi a Ovest, verso l’ Oasi Toscana. Chiediamo a tutti, ma ai cittadini e alle amministrazioni di queste Regioni in particolare, di fare uno sforzo di sensibilizzazione perché l’ uomo non perda l’ occasione di restituire alla natura quello che le ha tolto per oltre 400 anni”, conclude il numero uno del Waldrapp Team. E sulla pagine facebook ufficiali (facebook.com/BentornatoIbis e facebook.com/ParcoNaturaViva) già impazza la foto di Tori, l’ Ibis che ci mette la faccia. Bracconiere, non sparare agli Ibis eremita.