Il presidente Antonio Pastorello ha incontrato parlamentari, consiglieri e assessori regionali veronesi per illustrare la drammatica situazione della Provincia creata dalla legge Delrio. Il primo effetto è stato la chiusura degli Iat, che per un territorio turistico come Verona è come darsi una martellata sui piedi e quindi vanno assolutamente riaperti. Ma poi ci sono le scuole, le strade, ecc. Per comprendere meglio le difficoltà prendiamo in considerazione l’esempio della Viabilità. Le Province si troveranno a gestire, manutentare e mettere in sicurezza 130 mila chilometri di strade (oltre il 70% della rete viaria nazionale). Dovranno erogare servizi sgombraneve e antigelo, realizzare e riparare barriere fono assorbenti e guard-rails, nonché segnaletica orizzontale e verticale. Si occuperanno della manutenzione delle aree a verde, della raccolta e smaltimento dei rifiuti. Avranno inoltre l’onere dei servizi di vigilanza e presidio delle strade, della realizzazione di piazzole e fermate bus. Infine, avranno in capo la manutenzione ordinaria e straordinaria dei Centri Operativi e delle Case Cantoniere nonché servizio di emergenza e reperibilità. Questo a fronte di tagli delle risorse pari a 11.786.000 euro nel 2014, 26.736.000 euro nel 2015, a 38.742.000 euro nel 2016 e a 50.528.000 euro nel 2017.
Erano presenti: i parlamentari veronesi Anna Cinzia Bonfrisco e Stefano Bertacco senatori di Forza Italia; Paolo Tosato senatore della Lega Nord; Mattia Fantinati deputato del Movimento Cinque Stelle.
Per la Regione del Veneto hanno partecipato: Andrea Bassi e Giuseppe Stoppato della Lega Nord; Giancarlo Conta del Nuovo Centro Destra; Gustavo Franchetto e Stefano Valdegamberi di Futuro Popolare; Franco Bonfante e Roberto Fasoli del Partito Democratico. Erano inoltre presenti i consiglieri provinciali di maggioranza Mauro Carradori, Davide Febi, Claudio Ferrari, Gaetano Nicoli, Luca Zamperini e Fabrizio Zerman; i consiglieri di minoranza Paolo Martari.
“Ciò che è emerso oggi è purtroppo un diffuso clima di rassegnazione da parte dei presenti – commenta il presidente Pastorello – . Il mio obiettivo è di far capire a parlamentari e consiglieri regionali che ci manca la benzina per dare dignità ai servizi che la Provincia in ogni caso deve erogare fino al 2017. Noi siamo preoccupati, non tanto per la nostra posizione perché siamo qui gratuitamente, quanto per i cittadini che potrebbero avere delle ripercussioni negative. Inutile dire che la situazione in cui versiamo è critica. Ringrazio i presenti che hanno risposto al nostro grido di allarme e spero che ognuno nel suo ambito possa fare qualcosa. Non siamo in grado di fare il bilancio 2015 perché lo Stato pretende da noi i bonifici con la restituzione di soldi: nel 2014 11.786.000 euro. La riforma è chiaramente pasticciata, non siamo nelle condizioni di fare quello che ci è richiesto. Anche la Regione, che dal 2010 si è occupata di trasferirci le risorse necessarie ad esercitare alcune funzioni, ha drasticamente diminuito i trasferimenti. Entro fine anno sapremo quali saranno le funzioni in capo alla Provincia e quanto entrerà di dominio della Regione. Oggi, vi chiedo di aiutarci a garantire i servizi in modo virtuoso come li abbiamo garantiti finora”.