Capretta tibetana buttata nel cassonetto e salvata dal Parco Natura Viva. Morti i cuccioli
Sta meglio la capretta tibetana ritrovata ieri sera dentro un cassonetto di via Scarsellini a Verona, nei pressi della Basilica di San Zeno. I leggeri lamenti che provenivano dal sacco dentro il quale era stata chiusa insieme a due piccoli neonati e ad un giovane di un mese e mezzo, avevano allertato la dipendente del negozio di fronte che, dopo aver tentato senza successo di chiamare i soccorsi preposti al salvataggio di animali in difficoltà, ha deciso di telefonare al Parco Natura Viva. Cesare Avesani Zaborra, direttore scientifico del Parco Natura Viva, è arrivato sul posto intorno alle 18.30 dell’ ultimo giorno dell’ anno. Non ha potuto far altro che constatare la morte dei tre giovani a causa del freddo e tentare di salvare la loro mamma che versava in gravissime condizioni di malnutrizione e ipotermia. “L’ abbiamo scaldata con delle stufette messe a disposizione dal negozio, ma i segnali non erano rassicuranti: aveva partorito poche ore prima, i due neonati avevano ancora il cordone ombelicale attaccato e non alzava la testa”, dichiara Avesani Zaborra. “Né lei né gli altri animali avevano segni di targhettatura obbligatoria, erano evidentemente malnutriti e malgestiti e evidentemente detenuti [//]clandestinamente.” L’ associazione Verdeblu per il recupero degli animali selvatici ha risposto alla chiamata intorno alle 21 e ha prelevato la capretta per ricoverarla presso il centro che gestisce. “Le venticinque caprette tibetane che ospitiamo nella fattoria didattica del Parco Natura Viva sarebbero ben felici di accogliere una nuova compagna. Noi le abbiamo offerto il primo soccorso e ora, se riuscisse a riprendersi definitivamente, sarebbe lieti di offrirle una nuova casa, stavolta più accogliente”, conclude Cesare Avesani Zaborra.