«L’è inutile spiegar le robe ai mussi. Te perde tempo e te infastidisse la bestia». E’ il titolo scelto dalla Fondazione Compagnia Aurora per la 58ª rivista. E mai titolo fu così esplosivo. E’ bastato vedere il manifesto, con il grande asino, che subito si è scatenata una sorta di caccia al musso. C’è chi immediatamente l’ha identificato con un amministratore, un giornalista, un manager, un professore. Si è creato così un’attesa che di per sè ha già decretato il successo dello spettacolo. Ma a chi si riferiscono gli autori? «Un po’ a tutte le categorie citate – spiega il regista Gianni Piazzi – . Nel dialetto villafranchese la parola musso ha un significato particolare. Non solo si riferisce a chi non va bene a scuola, ma anche e soprattutto a chi non vuole capire, amministra male, si crede più intelligente degli altri. E questo lo riscontriamo a tutti i livelli. Prendiamo bonariamente in giro quelli che si mostrano professori, che hanno le ricette giuste per tutto ma le cose continuano ad andar male. Non è questione di titolo di studio, anzi, Abbiamo esempi illustri di laureati che non capiscono nulla e quando vanno a parlare in giro fanno ridere. Tutti si credono portatori di cultura».
La storia è ambientata in una fattoria. Un connubio perfetto tra uomini e animali che viene messo in discussione dagli eventi provocati dagli pseudo professori. Quest’anno lo spettacolo è arrivato a inizio febbraio costringendo a un tour de force incredibile tutta la truppa dell’Aurora (nella foto le prove) che merita ancora di più un applauso.
Lo spettacolo sarà ancora ospitato al teatro Smeraldo di Valeggio, con sette giorni di rappresentazioni dall’11 al 17 febbraio. Prevendite a Villafranca da domani, sabato 7 febbraio, dalle 15 alle 18, domenica 8, lunedì 9 e martedì 10 dalle 10 alle 12 al Binario 0 alla stazione.
A Valeggio, invece, sportelli aperti alla cassa del teatro Smeraldo domenica 8, lunedì 9 e martedì 10 dalle 16 alle 18.