Nella Loggia Fra Giocondo del Palazzo Scaligero, il consigliere con delega alla Protezione civile nonché sindaco di Soave, Lino Gambaretto ha presentato il Piano di Emergenza Provinciale riguardante il rischio di incendi boschivi.[//] Erano presenti: per il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, Massimiliano Severino; per la Protezione Civile Provinciale il responsabile dell’Unità Operativa Armando Lorenzini e l’istruttore tecnico Stefano Guderzo; per i Vigili del Fuoco di Verona, Rodolfo Ridolfi. Hanno partecipato inoltre: Comuni della Provincia di Verona; Dipartimento Protezione Civile – Ufficio II Rischi idrogeologici e antropici; Regione Veneto – Sezione Protezione Civile; Prefettura di Verona; Regione Veneto – Settore Forestale Regionale di Verona; Comando Provinciale Vigili del Fuoco; Comando Provinciale Corpo Forestale dello Stato; Comando Provinciale Carabinieri; Comando Provinciale Guardia di Finanza; Questura di Verona; S.U.E.M. 118; Unione Montana del Baldo-Garda; Comunità Montana della Lessinia; Parco Regionale della Lessinia; Funivia Malcesine Monte Baldo; Impianti Risalita Bosco Chiesanuova; Provincia di Vicenza; Provincia Autonoma di Trento – Protezione Civile; Organizzazioni di Volontariato di Protezione Civile della Provincia di Verona; Croce Rossa Italiana – Comitato Provinciale di Verona; Club Alpino Italiano Sezione Verona; Legambiente Verona; WWF Verona; Consorzio B.I.M. Adige. Durante l’incontro si è discusso, in particolare, sulla parte del Piano relativa al rischio incendi boschivi estesa – per la prima volta – al rischio incendi di interfaccia, ovvero quelli che interessano le aree di interconnessione tra la struttura antropizzata e le aree naturali. Il lavoro si inserisce nell’attività di pianificazione delle procedure di emergenza che la Provincia elabora dal 2004, con lo scopo di affrontare i rischi di tipo idraulico, idrogeologico e degli incendi boschivi. Questa attività è proseguita negli anni considerando anche i rischi di vario tipo: chimico-industriale, viabilità e trasporti, idropotabile, sismico, eventi meteo avversi e black-out elettrico. La revisione della valutazione di rischio degli incendi boschivi ha consentito di esaminare nel dettaglio anche le situazioni definite di “interfaccia”, quelle cioè che interessano le “zone di contatto” attraverso le quali la propagazione dell’incendio si diffonde dalle aree rurali e boschive a quelle urbane. Il Piano di Emergenza Provinciale analizza, con metodi statistici, le tipologie e le modalità di intervento operative e procedurali relative agli incendi verificatisi negli ultimi venti anni sul territorio. Utilizzando strumenti e tecniche di analisi geografica, sono stati individuate e classificate zone a rischio maggiore e si è giunti a delineare la struttura e l’organizzazione del Servizio Antincendi Boschivi nel Veneto, con riferimento particolare al territorio provinciale. La documentazione e i dati rilevati saranno disponibili per le Pubbliche Amministrazioni, in particolare per i Comuni che potranno utilizzarli per l’aggiornamento dei Piani di Emergenza locali. Consigliere con delega alla Protezione Civile – Gambaretto: “Con l’incontro di oggi comunichiamo ufficialmente a tutti gli enti e amministratori l’aggiornamento del Piano antincendio boschivo, approvato dal Consiglio Provinciale: il Piano è stato esteso per la prima volta anche alle zone di “interfaccia” tra aree rurali e urbane. Si tratta di un lavoro molto importante che la Provincia sta portando avanti con un grande sforzo di coordinamento e confronto. Proprio grazie a questo lavoro è disponibile una documentazione che consentirà agli amministratori comunali di aggiornare i Piani di Emergenza locali e di avere un quadro completo delle zone di rischio del territorio”.