Promuovere un rapporto corretto uomo-animale attraverso l’arte. Con questo obbiettivo l’Associazione Asinology ha organizzato la mostra “AnimalArt – L’Arte racconta gli animali” che sarà allestita in Sala Birolli (via Macello, 17 – quartiere Filippini) dal 19 al 26 aprile. La rassegna è promossa in collaborazione con la Prima Circoscrizione Centro Storico del Comune di Verona, grazie al contributo di Agsm. A comporre il singolare percorso espositivo sono circa cinquanta opere di sei artisti per cui l’ispirazione al mondo animale è la cifra distintiva: Carlotta Comandatore, Giuliano Dall’Oglio, Gianni Franceschini, Silvia Melotti, Valentina Montemezzi e Alessandro Romagnoli. Insieme che si completa con una selezione della Galleria Pavanello di San Giovanni Lupatoto. Con stili e tecniche differenti (che vanno dall’acrilico [//]all’acquarello, dai dipinti ad olio al collage) gli artisti trasferiscono su tela, ma anche su materiali di recupero come pietra e legno, la loro personale visione degli animali, domestici e non, proseguendo nel solco di una tradizione figurativa che affonda le proprie radici negli albori dell’umanità. Tra creazioni dalle varie dimensioni spiccano un variopinto leone, un pesce striato; poi cavalli, pinguini, uccelli; non ultimo, un piccolo asino dalle lunghe orecchie azzurre. Altro filo conduttore dell’esposizione negli spazi dell’ex Macello è il colore il quale, anche nel regno della natura, accompagna la vita degli animali: per favorirne la sopravvivenza, aiutandoli a sfuggire dai predatori, o per esaltarne la bellezza rispetto ad altri esemplari. Particolari capaci di attirare l’attenzione di grandi e piccini, che dalle differenti opere possono imparare a osservare con occhi nuovi i loro amici animali. In questo la rassegna ha una finalità didattica. E non è tutto perché l’asinello dalle orecchie della stessa tinta del cielo, oltre a essere l’immagine-simbolo della rassegna promossa da Asinology, è riuscito a conquistare il web. È infatti il simpatico protagonista dell’ebook “L’asino che voleva volare” disponibile su iTunes Store, nella categoria libri per bambini e ragazzi. La versione online conta 10 pagine, da leggere tutte d’un fiato, apprezzando le illustrazioni create da Valentina Montemezzi. Si tratta di un racconto illustrato per i più piccoli, dove il temerario quattro zampe si lancia in un’avventura al di fuori della quotidiana tranquillità della fattoria, svelando così la sua natura di viaggiatore coraggioso. AnimalArt è un’iniziativa culturale con cui l’Associazione Asinology si propone di promuovere azioni a tutela del benessere animale. «Che si tratti di animali da compagnia o da reddito, o di specie selvagge la salvaguardia del cui habitat coincide con la difesa dell’ambiente – affermano le socie fondatrici – la consapevolezza che gli animali meritano rispetto equivale ad un rapporto più responsabile nei confronti della natura, nel suo insieme. Il nostro simbolo è l’asino perché si tratta di un animale un tempo indispensabile nell’economia rurale, ingiustamente sottovalutato e oggetto di numerosi pregiudizi. Gli asini riservano molte sorprese e avvicinarli, per grandi e piccoli, significa scoprirne la docilità e la naturale curiosità verso le persone che rende emozionante l’approccio con questo equino dalle lunghe orecchie».
Collettiva promossa dall’Associazione Asinology
ANIMALART, L’ARTE RACCONTA GLI ANIMALI Dal 19 al 26 aprile 2015 Sala Birolli – Via Macello, 17a Verona Orario di apertura: da lunedì a venerdì, ore 10.30 -12.30 e 16 – 19; sabato e domenica, ore 10 – 19 Vernice: 19 aprile 2015, ore 16 Ingresso libero
Un sentito ringraziamento allo sponsor Agsm Verona ed a: Corrado Benedetti – Salumi e formaggi dalla Lessinia Azienda Agricola Corte Sant’Alda Azienda Agricola Secondo Marco Pasticceria Roma Grafiche San Valentino Galleria Pavanello per il loro sostegno all’iniziativa.
GLI ANIMALI NELL’ARTE Nella preistoria, quando la centralità della caccia era la fonte primaria di sostentamento, l’animale è il soggetto artistico per eccellenza, rappresentato in funzione magico-sacrale. Ben presto però, nelle civiltà antiche più evolute, come l’egizia e l’assiro-babilonese, la raffigurazione degli animali assume una valenza estetica, che mette in evidenza l’importanza e le molteplici valenze affidate alle figure zoomorfe da parte dell’uomo, dimostrando il profondo e storico legame che esso ha con gli animali. Illuminante il caso di una società arcaica, come quella egizia, nella quale si arriva alla divinizzazione di molti animali, con rappresentazioni zoomorfe di moltissime specie raffigurate in forma realistica, simbolica, o con pura valenza estetica. Le società primitive mostrano stretti legami con il mondo animale in gran parte tramandati, attraverso le civiltà contadine, fino ai nostri giorni e i miti che narrano di esseri umani allattati da bestie appartengono trasversalmente alle culture più diverse. Queste culture hanno un atteggiamento molto più rispettoso per la natura in generale e gli animali in particolare, ma con la fine del mondo antico e l’affermarsi della tradizione giudaico-cristiana e poi musulmana, si afferma una visione decisamente antropocentrica della natura, alla luce della quale gli animali sono visti al servizio dell’uomo. Diametralmente opposta, in Oriente, è la cultura indiana che guarda gli animali con occhi diversi, fino alla sacralizzazione. In Occidente una vistosa eccezione è rappresentata da San Francesco d’Assisi, che riconoscendo la fratellanza di tutte le creature diffonde anche l’amore per gli animali. Quello di Francesco è un atteggiamento rimasto unico per la civiltà europea e presenta analogie con molte culture extraeuropee, come le società amerindiane. Se l’animale da reddito o da compagnia vive accanto all’uomo in ogni tempo e società, l’avvento dell’industria e le sue conseguenze nel mondo dell’economia e del lavoro comportano, soprattutto per gli animali da reddito, sensibili peggioramenti delle condizioni di vita. Da qui nasce però una reazione, il cui approdo è una sensibilità etologica più consapevole e avanzata. L’attenzione si è spostata dall’antropocentrismo al riconoscimento della dignità di tutte le specie viventi, grazie anche ai grandi progressi che si registrano nella neurofisiologia comparata, nell’etologia e nella zoologia. Ecco allora che l’animale diventa protagonista anche nell’arte, accompagnando una diversa considerazione della sfera zoologica sul piano ideologico, affettivo e legislativo, in stretta connessione con la nascita della bioetica, che si occupa dei diritti degli animali, delle responsabilità umane nei loro confronti. In quest’ottica il passaggio fondamentale è rappresentato dall’educazione delle giovani generazioni, dal momento che la legislazione non può produrre risultati positivi se non ha alla base un rapporto equilibrato tra gli esseri umani e le altre specie animali.
GLI ARTISTI
CARLOTTA COMANDATORE Nata a Verona 26 anni fa, fin da bambina porta con sè una prorompente passione per il disegno e la pittura, che ha assecondato con gli studi di arte grafica pubblicitaria. Finora ha realizzato opere soprattutto per se stessa e per una ristretta cerchia di amici, ma ora ha deciso di gettare il cuore oltre l’ostacolo e di offrire ad un pubblico più ampio uno spaccato del suo mondo, popolato di animali colorati ed esotici che sono i suoi soggetti preferiti. GIULIANO DALL’OGLIO Creativo pubblicitario, è nato a Milano nel 1967. Cresce nella galleria d’arte materna, tra artisti e personaggi d’ogni genere. Frequenta l’Accademia Cimabue. Trasferitosi nel Veneto, collabora con le principali agenzie pubblicitarie come art director e copywriter. In seguito lascia la città e si trasferisce in montagna. Osserva qua e là. Scribacchia, scarabocchia, dipingicchia, fotograficchia. Quotidianamente cammina nei boschi assieme a Selva, in silenzio. GIANNI FRANCESCHINI Pittore, attore, drammaturgo e regista. In teatro crea performance di pittura dal vivo con musicisti o danzatori contemporanei. Premiato al prestigioso Museo delle arti naives Cesare Zavattini di Luzzara, in cui sono esposte permanentemente alcune sue opere, come innovatore dell’arte naive; medaglia d’oro del Presidente della Repubblica come Maestro della pittura naive italiana nel 2000. Nella sua costante ricerca all’interno del rapporto tra arte popolare e contemporanea continua i suoi esperimenti, tra cui, all’estero, un’esposizione interattiva su Pinocchio e un allestimento stabile in un bosco della Lessinia. SILVIA MELOTTI Nasce a Verona 37 anni fa e, fin da piccola, è attratta dagli animali e dall’arte. Combina le sue inclinazioni disegnandoli su qualunque tipo di superficie e sperimentando tecniche differenti, con esiti decisamente originali. Si diploma presso il liceo scientifico Messedaglia, ma il richiamo per l’arte la fa da padrone. Si perfeziona e per mettersi alla prova partecipa a diversi concorsi d’arte e mostre ottenendo riscontri lusinghieri e l’interesse del pubblico. VALENTINA MONTEMEZZI Veronese, 31enne, dopo varie esperienze in studi e agenzie di pubblicità, seguendo il prepotente richiamo della matita che scorre sul foglio, è approdata a Sàrmede, il “Paese delle Fiabe”, per frequentare i corsi della Fondazione Internazionale di Illustrazione Stephan Zavrel. Lavora come grafica e illustratrice freelance nel campo della comunicazione e dell’editoria. ALESSANDRO ROMAGNOLI Nato a Verona 24 anni fa, neolaureato all’Accademia di Belle Arti di Verona (dipartimento di arti visive), nel 2013 è stato tra i vincitori della prestigiosa borsa di studio “Franco Zeffirelli per le Arti” che gli ha permesso di studiare a New York per sei settimane frequentando corsi intensivi di pittura, scultura e disegno di nudo presso la Newington Cropsey Foundation e la Art Students League. Ora si appresta a intraprendere un percorso lavorativo nel settore della comunicazione e produzione di immagini.