Sarà esaminata dalla Giunta comunale, la prossima settimana, la nuova proposta per la realizzazione del Passante Nord-Traforo delle Torricelle, presentata dal soggetto promotore dell’opera (ATI Technital capogruppo, Consorzio VICS mandante, imprese ausiliarie Impresa di Costruzioni Mantovani e Società Autostrade Serenissima). Lo ha reso noto il Sindaco Flavio Tosi. Il nuovo progetto tiene conto delle modifiche ritenute sostanziali dall’ANAC e idonee a riportare in condizioni di equilibrio il Piano economico finanziario del Traforo, al fine[//] di avviare una nuova procedura di gara. “In una prima fase – ha spiegato il Sindaco – l’opera verrà realizzata ad una canna, con una sola corsia per senso di marcia. Al fine di garantire la sicurezza degli automobilisti, sarà quindi opportuno non far passare i camion nella galleria. È evidente che il mancato passaggio dei mezzi pesanti – ha aggiunto Tosi – comporterà inizialmente dei minori introiti: di conseguenza si renderà necessario l’aumento delle tariffe, che comunque rimarranno molto più basse dei pedaggi di altre opere similari in Italia e in Europa. La proposta non tiene conto dei 53 milioni di contributo dell’Autostrada – ha concluso il Sindaco – quando il finanziamento verrà erogato, potranno essere ridefinite, oltre a tempi e modi di realizzazione dell’opera, anche le tariffe applicate ai pedaggi”.

E sul versante opposto dal Comitato di cittadini contro il collegamento autostradale delle Torricelle “Tonino Sergi” l’invito allo stop.
Sempre peggio: le tariffe raddoppiano, il progetto cambia, si tolgono dei pezzi e diventa, dopo l’assegnazione definitiva, sostanzialmente differente – per i desideri del concessionario – da quello dichiarato di pubblico interesse e posto a base di gara. Talmente diverso che il passaggio dei mezzi pesanti nel passante sarà interdetto … argomento per il quale un altro progetto, Geodata, era stato scartato e tanti malumori aveva creato in giunta tanto da far dichiarare al Sindaco “o Technital o crisi!”. E la palla ritorna all’autorità anticorruzione di Raffaele Cantone che già aveva scritto, nel novembre 2014: «il concessionario [..] sollecita una rivisitazione del piano economico finanziario e dei termini per la costruzione dell’opera ancor prima di iniziare i lavori, sulla scorta della ritenuta imprevedibilità di una crisi economica, laddove sia al momento dell’avviso indicativo nel 2008 sia alla data della procedura ristretta ex art. 155, nel 2001, di una crisi di proporzioni globali erano già noti quantomeno i primi sintomi». … «In un progetto di siffatta portata, anche temporale, addurre l’imprevedibilità dei cicli economici equivarrebbe a sostenere una scarsa diligenza professionale dell’operatore economico». Ebbene, quel “sogno” dell’amministrazione – conclude il Comitato rappresentato da Alberto Sperotto – non esiste più, non ci sono più le condizioni: manca il traffico, i soldi e l’interesse. E rimettere in discussione quello che ieri era una certezza, per il bene comune, è segno di intelligenza.