Al traguardo della 34ma edizione, il Premio Masi amplia gli orizzonti culturali superando i canonici confini di accademie e atenei. L’edizione 2015 per la Civiltà Veneta è stata infatti assegnata alla cantante Elisa e allo chef Massimiliano Alajmo, oltre che al fisico Carlo Rovelli. Elisa (Toffoli, 37 anni), friulana originaria di Monfalcone e residente a Gradisca, madre di due figli, è autrice di 14 album, gran parte dei testi dei quali[//] scritti in lingua inglese (ma Elisa canta anche in spagnolo, francese e sloveno). E’ ispirata da un forte impegno sociale e da un grande amore per la sua terra. Il successo per lei è iniziato a 19 anni, con l’album “Pipes & Flowers”, ma la notorietà sarebbe arrivata con la vittoria al Festival di Sanremo nel 2001, a 23 anni, con la canzone “Luce”. Massimiliano Alajmo, quarantenne, padovano, sposato, padre di tre figli, è uno dei più apprezzati cuochi italiani a livello internazionale. “Tre stelle” della Guida Michelin a soli ventotto anni (il che ne fa il più giovane insignito nella storia dell’ambito riconoscimento), insieme con il fratello Raffaele ha portato il ristorante di comune proprietà “Le calandre”, a Sarmeola, nella lista dei cinquanta migliori al mondo. Sovrintende, inoltre, il ristorante di famiglia, alla terza generazione, “La montecchia”, a Selvazzano Dentro (PD). Il gruppo Alajmo gestisce, inoltre, il Gran Caffè Quadri, a Venezia, e ha aperto di recente, a Parigi, il Caffè Stern. Massimiliano è chiamato “il Mozart dei fornelli” per la sua cucina caratterizzata da leggerezza, profondità di sapori e fluidità, convinto com’è che essa debba essere un ritorno ai sapori dell’infanzia e che il suo futuro risieda nel suo passato, innovandosi nel solco della tradizione. Ovviamente veneta. Carlo Rovelli, fisico italiano di fama mondiale, è veronese e ha cinquantanove anni. Ha lavorato in università italiane e statunitensi; attualmente è ordinario di fisica teorica all’università di Aix-Marseille. Si occupa principalmente di meccanica quantistica, in particolare con riferimento al tempo e allo spazio. Raffinato divulgatore scientifico, il suo ultimo titolo “Sette brevi lezioni di fisica” (2014) ha raggiunto la popolarità di un best-seller. Il Premio Grosso d’Oro Veneziano è stato conferito alla Marina Militare italiana nella persona del suo Capo di Stato Maggiore, ammiraglio Giuseppe De Giorgi, per l’opera di soccorso in mare di migliaia di migranti, offrendo all’Europa e al mondo un grande esempio di professionalità e umanità. Infine, il Premio Civiltà del Vino è andato all’enologo e biologo Giuseppe Martelli (65 anni, di Novara), direttore generale di Assoenologi, l’organizzazione nazionale di categoria dei tecnici vitivinicoli, per l’impegno associativo e istituzionale. Con Assoenologi, Martelli ha dato voce e forma istituzionale alle tante professionalità e agli artefici dell’attuale successo del vino italiano. Inoltre, come presidente del Comitato nazionale dei vini a denominazione di origine, è il custode di un grande patrimonio italiano, nonché autorevole interlocutore tra le istituzioni nazionali e quelle dell’Unione Europea. La cerimonia della consegna ufficiale delle targhe si è tenuta il 3 ottobre al teatro Filarmonico di Verona dopo la firma alle Cantine Masi, nel pomeriggio, della botte di Amarone. Oltre ai premiati, ha visto sul palco il presidente di Fondazione Masi, Isabella Bossi Fedrigotti, con il vicepresidente Sandro Boscaini, anche presidente di Masi Agricola, prima azienda di vini di qualità quotata in borsa. La serata è stata condotta da Massimo Bernardini, con interviste agli ospiti su temi individuali specifici, oltre che di carattere generale quali l’eccellenza produttiva, i valori culturali del vino e in particolare dell’Amarone, il rapporto dei giovani con il vino, i valori della “veneticità”. A conclusione, si è aggiunta la consegna di una targa di più recente istituzione intitolata a Giorgio Boscaini, che è andata a Gunnar Heinemann, quinta generazione nel business del “duty free”, da un decennio in fattiva collaborazione con Masi. Il tutto scandito e pausato musicalmente da “La Piccola Bottega Baldazar” (presente con tre elementi, fisarmonica, chitarra, percussioni), che recupera la tradizione popolare veneta, e arricchito con filmati sui vincitori, la loro terra d’origine e il contesto operativo di ognuno. (Franca Barbuggiani)