Oggi, in Sala Rossa al Palazzo Scaligero, ha presentato l’edizione 2016-2017 del progetto di inserimento lavorativo, realizzato in collaborazione con la Fondazione Cariverona, dal titolo “Servizi a sostegno dell’occupazione: il modello workfare della Provincia di Verona ”. Il progetto appena concluso ha riguardato 438 persone di cui 18 provenienti dal Centro per l’impiego di Villafranca.
Realizzato grazie al sostegno di 1 milione e 100 mila euro della Fondazione Cariverona, il progetto consiste in azioni per l’inserimento occupazionale delle categorie svantaggiate. Tra queste: disoccupati da almeno sei mesi, lavoratori privi di ammortizzatori sociali o con bassa scolarità, giovani tra i 15 e i 24 anni e over 50.
Il denaro stanziato, come già avvenuto negli anni passati, servirà a costituire “doti lavoro” per 295 lavoratori, ai quali verrà destinato un sostegno al reddito di 1.000 euro in quattro mesi, purché durante questo periodo, usufruiscano dei servizi di accompagnamento individuale, di formazione orientativa e specialistica e dei tirocini in azienda. Anche questa edizione del progetto, gode della collaborazione con la società consortile “Lavoro&Società”, realtà del territorio nata allo scopo di favorire il dialogo e l’incontro tra imprese, lavoratori e istituzioni.
Vi saranno, poi, due progetti dedicati, nello specifico, a 40 lavoratori tra giovani e over 50, svantaggiati, i primi perché carenti di competenze professionali, i secondi perché difficilmente ricollocabili nel mercato.
Dai dati relativi al biennio 2013 – 2015, è emerso come i piani di accompagnamento abbiano una considerevole efficacia nell’inserimento nel mondo del lavoro: a distanza di sei mesi dal termine del progetto, il 58% delle persone è riuscito ad intercettare un’opportunità lavorativa. Si tratta di un dato soddisfacente visto che questi utenti non avrebbero mai potuto trovare occupazione attraverso i canali tradizionali, trovandosi in condizioni particolarmente critiche. Infatti, la maggior parte di loro è sprovvista di titolo di studio e il 64% era disoccupato da più di due anni; più della metà ha figli a carico e il 42% risulta essere senza auto. Per far fronte a questo problema sono stati erogati anche biglietti per i bus urbani ed extraurbani. In sostanziale equilibrio il numero di donne e uomini aderenti, mentre risulta minoritaria la presenza di stranieri, con poco più di un extracomunitario ogni 3 italiani.
«Aiutare i cittadini bisognosi è un dovere e in un momento come questo, dove il reperire risorse risulta impossibile più che difficile, l’ingente sostegno economico della Fondazione è indispensabile – afferma il presidente Antonio Pastorello. Il contributo di Cariverona va considerato non solo come un atto solidale, ma anche come un segnale di speranza per tutti coloro che, oggi, vivono attanagliati dalle difficoltà».
Claudia Barbera, consigliere provinciale con delega alle Politiche per il lavoro, sottolinea: «Questo progetto mi ha coinvolto fortemente. Considerata l’attenzione che la nostra Amministrazione rivolge ai giovani, reputo importante che una parte del lavoro sia stata loro dedicata, soprattutto alla luce degli ultimi dati Istat, che mostrano un livello di disoccupazione giovanile, in Italia, che sfiora il 42%».
«Nel corso degli anni, questa linea di intervento ci ha portato a investire, attraverso gli enti locali, più di sedici milioni di euro – spiega Giovanni Sala, vice presidente della Fondazione Cariverona – . Di questi, oltre quattro milioni sono stati stanziati per la Provincia di Verona, partner, per noi, fondamentale. Siamo certi che anche questo nuovo progetto aiuterà molti veronesi a reinserirsi nel mondo del lavoro, attraverso un percorso di riqualificazione e formazione personale».
Orazio Zenorini, presidente della società veronese “Lavoro&Società”: «Dal 2006, il nostro lavoro si concentra sulle categorie svantaggiate, ovvero disoccupati che non godono di alcun beneficio di legge o di sostegno al reddito. Nel biennio appena concluso, abbiamo assistito 411 persone (27 si sono ritirate), costruendo, per ognuna di esse, un piano di azione individuale della durata di quattro mesi, mirato ad aumentare l’occupabilità delle stesse, rendendole più “appetibili” per il mercato del lavoro».