“La riforma delle Ipab va bene ma tutti devono esser messi nelle stesse condizioni per scegliere il loro futuro senza manovre che finiscano per penalizzare l’ente o il servizio”. Lo ha detto Davide Tumicelli, presidente della Casa di Riposo, al termine dei lavori del Tavolo di Coordinamento dei Centri Servizi alla Persona dell’Ulss 22 di cui è coordinatore. Erano presenti, tra gli altri, Graziella Manzato, presidente della Conferenza dei sindaci, e il vicesindaco Nicola Terilli.
Il Veneto è una delle ultime regioni a portare in approvazione questo tipo di legge che dà libertà alle Ipab di trasformarsi in centri servizi pubblici aperti al territorio, ma bisogna avere minimo 120 posti considerati ottimali per la gestione, o fondazioni private, solo se hai determinati requisiti. “Chiediamo di cancellare il richiamo alla legge precedente per poter fare una scelta in totale autonomia – dice Tumicelli -. Chi non si trasformato è perché la legge gli impediva di farlo. Se raggiungere i 120 posti significa unire varie strutture, allora diventa un problema e si cancellano solo i consigli di amministrazione che incidono per niente. Non comporterebbe un reale risparmio di spesa in quanto non ci si troverebbe in presenza di un unico grande ente con una singola struttura, ma mantenendo le diverse unità, tra loro separate, rimarrebbero inalterati i costi fissi di gestione degli immobili (spese per utenze, manutenzioni, ecc.). Invece facciamo un’unione come centri di acquisto, personale per dare risparmi immediati garantendo la territorialità delle strutture coi loro servizi. Nell’ulss 22 solo Villafranca e Caprino. hanno i numeri.Ci chiediamo chi stabilirà le regole per assegnare i punteggi, uguali in tutta l’Ulss o per distretti. Questo comporterà, per esempio, che un cittadino vedrà allungarsi i tempi per potere entrare. Se diventi fondazione privata ci sarebbero risparmi, vedi Inps e Irap. Però dovrebbero essere tutti nelle stesse condizioni, una competizioni vera. Chi lavora meglio resiste. Altrimenti ci sarà una lotta impari. La proposta di legge dovrebbe essere integrata con misure tali da garantire una sostanziale uniformità di trattamento sotto il profilo fiscale ed economico (ad esempio analoga applicazione dell’aliquota di tassazione Irap, uguale trattamento economico per le spese di maternità e malattia).”.
In questi mesi si sono ottenuti grandi risultati grazie al tavolo e alla collaborazione con la Conferenza dei sindaci.
“E’ estremamente positivo ed una novità che le Case di Riposo abbiano fatto rete insieme – spiega Graziella Manzato -. Anche per noi avere un referente unitario aiuta a portare avanti questioni e trovare soluzioni. Il coordinamento ha creato riflessione sulla proposta di legge delle Ipab. Le sue osservazioni sono le stesse dei sindaci. Così si ha anche più forza. Nei nostri ruoli si lavora per garantire qualità del servizio all’utente e la territorialità perché ogni Casa di riposo ha una storia di generosità che l’ ha fatta nascere per dare una risposta agli anziani che avevano bisogno di assistenza”.
Nicola Terilli si mostra preoccupato dalla riforma della legge 23 per ridurre le Ulss a un’unica entità per provincia: “L’azienda Scaligera non tiene conto che le tre Ulss hanno tradizioni e buone prassi differenti perché radicate nel territorio. Il metodo messo in campo nella 22 è vincente: confrontarsi, far rete e condividere le scelte. Anche sulla disabilità stiamo aspettando di avere una visione chiara”.